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Riduzione consumo di gas naturale: le nuove regole per l’inverno

Verrà abbassata la temperatura dei termosifoni – finanzamoney.it

È stato firmato il decreto per stabilire i consumi del gas naturale, che ci accompagnerà nel consumo di energia previsto per i mesi invernali.

Il ministro Cingolani ha firmato il provvedimento che andrà a ridurre i consumi di gas naturale usato per il riscaldamento domestico, e i valori suggeriti verranno applicati durante tutta la prossima stagione invernale, come previsto nel piano di riduzione dei consumi di gas naturale.

Gli impianti saranno accesi di meno, dunque, e la temperatura degli appartamenti dovrà essere minore. Vediamo quale sarà l’impatto concreto di tale decreto, quali sono le fasce climatiche e le modifiche ai tempi di accensione e spegnimento degli impianti a gas naturale.

Posticipare l’accensione e abbassare la temperatura: imperativi categorici

Nel decreto appena firmato si legge che sui riscaldamenti a gas naturale dovranno esser presi i seguenti provvedimenti: quindici giorni in meno di accensione nell’arco dell’anno, la riduzione dell’accensione di un’ora ogni giorno e l’abbassamento della temperatura degli ambienti di un grado.
Dunque, se gli appartamenti tenevano in passato una temperatura di 20 gradi, adesso dovranno abbassarla a 19.
In ogni caso, se dovessero esserci condizioni climatiche particolarmente rigide, i comuni potranno decidere di accendere gli impianti in periodi diversi.
Le regole più stringenti non riguarderanno né i luoghi di cura, siano essi ospedali o RSA, e nemmeno piscine, saune, scuole e asili. Rimangono ovviamente fuori dal provvedimento anche gli impianti che si alimentano con energie rinnovabili e le strutture in cui si svolgono attività artigianali e industriali.

Zone climatiche e date di accensione

Le date di accensione, come anticipato, slitteranno in avanti di qualche giorno, mentre quelle di spegnimento verranno anticipate.
Le fasce climatiche sono sei, e vengono così suddivise:

  1. Zona A (Lampedusa e Porto Empedocle): termosifoni accesi dall’8 dicembre al 7 marzo, durata di 5 ore al giorno;
  2. Zona B (Agrigento, Messina, Trapani, Reggio Calabria): 8 dicembre – 23 marzo, 7 ore;
  3. Zona C (Napoli, Imperia, Taranto, Cagliari): 22 novembre – 23 marzo, 9 ore;
  4. Zona D (Ancona, Oristano, Firenze, Foggia, Roma): 8 novembre – 7 aprile, 11 ore;
  5. Zona E (Aosta, Bologna, L’Aquila, Torino, Milano): 22 ottobre – 7 aprile, 13 ore al giorno;
  6. Zona F (le zone delle vette alpine): senza limitazioni.

I risparmi in cifre

Secondo le proiezioni, il piano porterà a un risparmio di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas naturale. A questo, inoltre, si aggiungeranno altre misure comportamentali che verranno seguite dalla popolazione a fronte di campagne di sensibilizzazione, che indurranno il cittadino a un comportamento più virtuoso.

Cartina delle zone climatiche italiane – finanzamoney.it

Diventa dunque molto importante effettuare una stretta sui consumi, perché la penuria di gas naturale impone il suo razionamento, e i suoi costi proibitivi potrebbero mettere ancor più in ginocchio le famiglie italiane.