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Agevolazioni, bonus e residenza: dove conviene vivere per avere più soldi

Cambiare residenza spesso conviene, a volte però è meglio non farlo – finanzamoney.it (Foto di Schluesseldienst da Pixabay)

Tasse, bonus e agevolazioni: dove è meglio mantenere la propria residenza per ottenere benefici e agevolazioni?

Spesso occorre non avere altri parenti nel proprio nucleo familiare se si vuole usufruire di bonus e incentivi.

Vediamo dunque i casi in cui avere la residenza da soli conviene, ma anche quando rimanere nel proprio nucleo familiare d’origine può essere la soluzione migliore.

Decidere la propria residenza significa scegliere il posto in cui stare abitualmente, ma anche, e soprattutto, la base in cui far pervenire tutte le comunicazioni inerenti la propria persona. Inoltre, alla propria residenza possono corrispondere più o meno tasse.

Gli elementi da considerare sono innanzitutto la propria composizione familiare. Infatti, a seconda della tipologia di membri che compongono il proprio nucleo, si possono o meno avere benefici.

Quando rimanere a casa dei propri genitori conviene

Se si ha lo status di figlio minorenne e non si è percettori di reddito, conviene rimanere nello stato di famiglia dei propri genitori.
In questo caso, l’ISEE viene calcolato in riferimento ai figli a carico, e questo comporta quindi sgravi ed agevolazioni per la famiglia.
Anche se ci sono disabili nel proprio stato di famiglia conviene mantenere la propria residenza in coabitazione coi parenti disabili. Sono infatti previste svariate detrazioni fiscali e agevolazioni mirate per chi si occupa dei propri familiari disabili. Congedi straordinari e permessi retribuiti sono soltanto alcuni degli esempi.

Se poi abbiamo dei parenti anziani che risultano nello stesso stato di famiglia, allora conviene avere la residenza nello stesso nucleo. Questo perché sono previste moltissime agevolazioni e detrazioni anche per la categoria di persone avanti con l’età.

Possono risultare a carico diversi tipi di familiari, che permettono di ottenere agevolazioni e benefici. Le categorie di familiari che possono diventare (o essere già) a proprio carico sono:

  • Nonni;
  • Figli;
  • Fratelli o sorelle;
  • Generi o nuore;
  • Suocero e suocera;
  • Genitori;
  • Coniuge.

In particolare, se un genitore o altro parente anziano risulta essere a proprio carico, possono esserci le agevolazioni dei seguenti tipi:

  • Detrazione al 19% sull’acquisto di farmaci per una franchigia pari a 129,11 euro;
  • Detrazione al 19% per l’assunzione di badanti;
  • Se il parente anziano è anche disabile, esenzione bollo auto o sua riduzione;
  • Sconti nella bolletta elettrica se si ha un parente anziano convivente, che abbia costante bisogno di apparecchiature elettromedicali;

Cambiare residenza: ecco quando conviene

Il primo dei casi in cui occorre cambiare residenza, è quando si inizia a produrre reddito. I figli che lavorano, infatti, se abitano fuori dalla propria famiglia di origine possono accedere a maggiori incentivi, sgravi e bonus fiscali. Questo avviene perché, se vivono da soli, soltanto il loro reddito rileverà ai fini fiscali.
Il cambio di residenza del figlio lavoratore conviene inoltre anche ai genitori, che pagheranno di meno in relazione a tributi come la Tari, l’imposta sui rifiuti.

In buona sostanza, dunque, rimanere nel proprio nucleo familiare d’origine conviene soltanto se non si è lavoratori.

Prima di cambiare residenza occorre farsi due conti – finanzamoney.it (Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay)

Nel momento in cui si inizia a lavorare la cosa più conveniente da fare è lasciare il nido familiare. In questo modo si potrà avere la residenza distinta, e poter usufruire di benefici e bonus pagando anche meno tasse in genere.