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Congedo straordinario legge 104: attenzione alla carriera

Attenzione agli effetti negativi sulla carriera del congedo ex lege 151/2001 – finanzamoney.it (Foto adobe Stock)

Congedo straordinario: ecco quando diventa un problema per fare carriera

Il congedo straordinario derivante dalla l. 151/2001 condiziona negativamente la carriera lavorativa.

Vediamo in cosa consiste il congedo di cui si parla e, soprattutto, in che modo può influire negativamente sulla propria carriera.

Il congedo dedicato a chi assiste figli portatori di handicap

Previsto dalla legge 151/2001, il congedo straordinario retribuito consente di dedicarsi alla cura del proprio figlio portatore di handicap grave secondo la legge 104.
Il beneficio è stato anche esteso ai familiari e affini entro il terzo grado, e l’agevolazione riguarda il congedo retribuito dal lavoro per prestare le cure necessarie.
Il suo funzionamento dipende dalla coabitazione o meno col familiare disabile. In particolare, esso può essere richiesto solo se le cure sono continuative e avvengono sotto lo stesso tetto, in quanto la coabitazione è condizione essenziale della misura.
Poste queste fondamentali condizioni, la corresponsione dello stipendio durante il congedo avverrà prendendo come importo di riferimento quello dell’ultimo stipendio base percepito. Esso sarà comprensivo della tredicesima, perché, come vedremo, il congedo impatta negativamente anche sulla percezione della gratifica natalizia.
Per tutto il periodo in cui usufruirà del congedo, il beneficiario del congedo riceverà la contribuzione figurativa ai fini pensionistici, di conseguenza non si avranno problemi in merito alla percezione della futura pensione. Il problema sorge però sugli aspetti inerenti il rapporto lavorativo.

Tutti gli svantaggi sulla propria carriera lavorativa

In primis occorre dire che, usufruendo del congedo retribuito, non si riceve la tredicesima. Inoltre, il congedo retribuito per assistere un figlio o parente disabile, non permette la maturazione di tutte le voci, come ferie e permessi, che maturerebbero in costanza di rapporto di lavoro. Il congedo dura 24 mesi, e nell’arco di questi due anni non matureranno né ferie, né permessi lavorativi. Questo, naturalmente, avverrà solo qualora si fruisca del congedo in via continuativa.
Altro impatto negativo, inoltre, si avrà sulla maturazione del TFR. Nel caso si fruisca del congedo ex lege 151/2001, il TFR non maturerà, e verrà di fatto sospeso.
Oltre agli aspetti negativi citati in precedenza, un altro aspetto limitativo riguarderà gli scatti di anzianità, ossia gli avanzamenti di carriera.

In definitiva, col congedo per assistere il familiare disabile, effettuare avanzamenti di carriera non sarà possibile, e questo si evince anche dalla circolare n. 6 del 16 gennaio 2014 INPS.

Il congedo per assistere familiare disabile impatta negativamente sulla carriera – finanzamoney.it (Immagine di Dragana_Gordic su Freepik)

Si noti bene che questa situazione comporta non pochi problemi al fruitore del congedo, specialmente se si è molto vicini alla pensione.