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Andare 5 anni prima in pensione è possibile, ecco come si può fare

I fortunati contribuenti per la pensione anticipata – finanzamoney.it

A 62 anni invece che a 67: è possibile per alcune categorie di dipendenti andare in pensione ben 5 anni prima.

Si chiama contratto di espansione e può portare un dipendente aziendale ad andare in pensione ben 5 anni prima del previsto. Come è possibile, direte? Beh, semplice… con il ricambio generazionale.

Si perché per uno che se ne va (anzi tre) è necessario uno che entra: il patto di questo contratto da parte del Governo infatti è che per ogni pensione anticipata vi sia una nuova assunzione.

Quali sono le altre variabili per cui questa tipologia di contratto possa essere portato a termine? Vi sono effettivamente alcune condizioni per cui si può ottenere questa pensione anticipata.

Comunque ad averne il vantaggio ci sono tutti: il dipendente perché andrà in pensione cinque anni prima del previsto, appunto, e il datore di lavoro che avrà nuovi dipendenti giovani e freschi che potrà assumere con sgravi fiscali.

Come si può andare in pensione 5 anni prima?

Come detto l’azienda deve necessariamente assumere una persona prima di mandare in pensione anticipata tre dipendenti. Inoltre le aziende che possono sottoscrivere questo contratto di espansione sono quelle che hanno dai 50 dipendenti in su.

Inoltre il dipendente che avrà diritto alla pensione anticipata può essere una persona di 62 anni oppure che ha svolto regolarmente 37 anni e 10 mesi di lavoro con altrettanti contributi.

La persona che va in pensione anticipata riceverà lo stesso identico trattamento pensionistico che ricevono i suoi colleghi, oltre all’assegnazione di una contribuzione figurativa.

Inoltre come detto il vantaggio aziendale sta in molte variabili, ad esempio il fatto di “svecchiare” l’ufficio, con un miglioramento tecnologico grazie all’arrivo di dipendenti giovani. Inoltre vi sarà la possibilità di ottenere sgravi fiscali sulle nuove assunzioni.

Bisogna però precisare che questo supporto dell’azienda al dipendente che va in prepensionamento è totalmente a carico dell’azienda stessa. Inoltre la stessa azienda dovrà provvedere all’indennità mensile del dipendente.

Nel 2023 la rivalutazione pensionistica: ecco come funziona

Con l’arrivo del nuovo anno si vedranno delle variazioni nelle riforme pensionistiche: come cambieranno e quali saranno le novità. La riforma pensionistica nell’anno nuovo resta uno dei nodi cruciali ancora da sciogliere. Con l’abbandono della riforma 102 infatti in molti pensano che il minimo età pensionabile dei 64 anni verrà abbandonato, ma sarà davvero cosi?

pensione e tredicesima mensilità
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Intanto si è certi che la soglia dei 42 anni e 10 mesi di contributi per il pensionamento anticipato resterà invariata, mentre resterà ancora attiva la soglia dei 67 anni per coloro che hanno maturato 20 anni di contributi.

E ancora si parla dei profili di quei lavoratori cosiddetti precoci, ovvero che rientrano nella Quota 41 precoci, che potranno richiedere il pre pensionamento anticipato con 41 anni di contributi, ma solo a patto che appartengano ad uno dei profili tutelati.