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Cosa succederà al reddito di cittadinanza? Il futuro del sostegno

Reddito di cittadinanza. Abolizione nel 2024 e modifiche decreto 2023
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Nel 2023 sono previsti cambiamenti significativi per il Reddito di cittadinanza. Il 2024 ne prevede l’eliminazione, o meglio la sostituzione

Finalmente è stato deciso il nuovo Decreto che prevederà 31 miliardi destinati all’inflazione, caro vita e caro energia. Per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza la questione cambierà.

Il Reddito di cittadinanza verrà abolito nel 2024. L’obbiettivo è quello recuperare una somma come 734 milioni di euro. Questo per destinare il denaro al finanziamento di fondi per il sostegno alla povertà e all’inclusione.

Attualmente sono calcolati secondo i dati INPS, 1,039 nuclei beneficiari del sostegno. Attuando le nuove regole i nuclei famigliari a cui spetterà il Reddito saranno complessivamente 404 milioni. Questo dimostra come i restanti 635mila percettori abbiano usufruito del sostegno quando in realtà questo non sarebbe toccato, o almeno non per il tempo e le modalità corrette.

Infatti, il Reddito verrà sostituito nel 2024 da una nuova riforma, una forma di Reddito sociale. Questo è il progetto del Governo nel futuro, di certo sappiamo quello che accadrà il prossimo anno.

Cosa succederà esattamente dal primo gennaio 2023 al Reddito di Cittadinanza?

Il Reddito di Cittadinanza subirà delle modifiche significative. Questo sarà infatti un periodo transitorio in cui le persone tra i 18 e il 59 anni che risultano idonee a poter lavorare e che non dispongono di familiari a carico (disabili, minori, o persone oltre i 60 anni di età a carico), potranno usufruire del Reddito di Cittadinanza con un limite di 8 mesi anziché 18 mesi rinnovabili.

Modifiche e decreto sul Reddito di Cittadinanza. Governo Meloni
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Questo con l’integrazione di un incentivo per il cittadino che gli darà la possibilità di partecipare ad almeno 6 mesi di corso di formazione o riqualificazione lavorativa o in alternativa una singola offerta di lavoro congrua alla persona. Il tutto offerto dai centri per l’impiego del proprio Comune. Se una delle due proposte, purché siano congrue, verranno rifiutate dal percettore, il sostegno decadrà in automatico.

Questa potrebbe essere per molti un ostacolo alla percezione del Reddito di Cittadinanza e potrebbe in alcuni casi creare un vero e proprio scompiglio economico. Il Governo ha messo sicuramente in considerazione questa ipotesi, anche grazie alla sentinella data in precedenza dai dati Caritas che contano i n Italia 5,6 milioni di poveri assoluti. Meloni e il Governo sostengono come questa modifica risulta estremamente necessaria ai fini di garantire la possibilità a tutti di lavorare. Togliendo il cittadino da uno stato di inoccupazione. Le categorie che non hanno la reale possibilità di lavorare verranno sostenute, ma non ci sarà più spazio per chi, in maniera impropria, ha utilizzato fino ad oggi il sostegno pur avendo Redditi elevati e togliendo al cittadino la possibilità di essere aiutato.