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WindTre aumenta i costi, ma non sarà l’unica compagnia a farlo

Aumento dei costi windtre
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L’inflazione lascia il segno anche nelle compagnie telefoniche: WindTre è la prima ad annunciare i sui aumenti dei nuovi contratti 2024.

Noto come questo periodo è stato segnato dall’inflazione. Gli aumenti non si fanno sentire solamente sulle bollette luce/gas e sui generi alimentari, anche sui contratti di telefonia e rete fissa.

A lanciare la notizia è stata proprio la famosissima compagnia Windtre nel suo sito web dedicato e su un quotidiano nazionale, che a suo malgrado si troverà a dover aumentare i prezzi annuali del 5% tramite l’utilizzo di una specifica clausola.

Per chi decidesse di passare a WindTre questo non è certamente un pretesto per cambiare idea in quanto non sarà l’unica compagnia ad aumentare i prezzi prossimamente. Anzi, questo potrebbe essere il momento migliore per passare a WindTre prima che aumenti definitivamente i costi.

Infatti, nonostante WindTre sarà la prima compagnia a adeguarsi al prezzo dell’inflazione, il CEO di Tim aveva già annunciato precedentemente: presto aumenteranno i prezzi sui contratti.

Ma cosa tratta questa nuova clausola? semplice. Se aumenta l’inflazione, aumenterà anche il costo dell’abbonamento e il tutto senza un avviso e senza modifiche contrattuali. 

La nuova clausola WindTre sugli aumenti: scopriamola insieme

Come detto in precedenza, WindTre aumenterà il costo sui nuovi contratti e probabilmente non sarà l’unica. Vediamo insieme la dicitura della clausola a cui prestare molta attenzione onde evitare discussioni future:

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“Il Cliente prende atto e accetta che, da gennaio 2024, in caso di variazione annua positiva dell’indice nazionale dei prezzi al consumo FOI rilevata da ISTAT nel mese di ottobre dell’anno precedente, WINDTRE ha titolo di aumentare il prezzo mensile del Servizio di un importo percentuale pari alla variazione di tale indice o comunque pari almeno al 5% ove tale variazione fosse inferiore a detta percentuale”. “L’adeguamento, applicato entro il primo trimestre di ciascun anno, non costituisce una modifica contrattuale ai sensi dell’art. 13 delle presenti Condizioni di Contratto e, pertanto, non conferisce al Cliente diritto di recesso senza costi dal Contratto. L’importo del prezzo mensile del Servizio, così adeguato, potrà essere arrotondato per difetto al centesimo di euro”.

Quindi possiamo dedurre che se i contratti verranno firmati prima del 2024, non ci sarà alcun aumento. Da sottolineare anche la frase “in caso di variazione annua positiva”: da questa possiamo capire come avverrà un aumento solo ed esclusivamente nel caso in cui l’inflazione aumenti. Il valore di riferimento sarà rilevato dai dati ISTAT ad ottobre 2023. Se l’aumento dell’inflazione raggiungerà il 2/3% si riscontrerà un aumento massimo del 5%. Essendo una clausola che il cliente accetta, non sarà possibile chiedere alcun rimborso. Per i clienti attuali occhio inoltre alle promozioni. Vista la situazione attuale, non è escluso che ai vecchi clienti venga chiesta una rimodulazione del contratto a scopo promozionale, per far aderire anch’essi ai nuovi termini.