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Energia rinnovabile, cosa ti hanno detto di sbagliato: questa è la verità

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Arrivano le smentite direttamente dalla piattaforma I4C “Italy for climate” sulle energie rinnovabili: ecco cosa dicono gli esperti.

L’energia rinnovabile, in questo momento storico particolarmente, è un tema molto caldo e che può creare dubbi ed incertezze sul modo in cui viene utilizzata.

Ecco perché la “Italy for climate”, o anche abbreviata I4C, una iniziativa della fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha deciso di combattere contro le “fake news” che popolano sull’argomento.

In questo caso ne vengono elencate esattamente 5: le energie rinnovabili sarebbero marginali, troppo costose, brutte per il paesaggio che ne sarà rovinato, dannose per l’economia e colpevoli di lasciarci al buio in futuro.

Queste notizie sono prettamente false e senza alcun fondamento e per questo l’associazione prima citata ci svela i motivi per cui non dovremmo fidarci di queste notizie.

Energia rinnovabile: da dove partire e come promuoverla

Basti pensare che negli ultimi anni tantissimi Governi di alcuni paesi stanno mettendo in pratica lo sviluppo di energie rinnovabili che riescono a provvedere a ben il 90% del fabbisogno di energia di quel territorio.

Anche i costi di produzione sono estremamente contenuti, dato che produrre 1 kWh con le energie rinnovabili costa in media 0,5 cent, ovvero la metà di quanto costano le energie fossili e nucleari.

Non è però solo il risparmio energetico il plus evidente: anche sull’aspetto sociale ed occupazionale si stima che entro il 2030 le energie rinnovabili ed il loro utilizzo porteranno ben 14 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo, mentre le aziende che lavorano ancora con energia fossile stanno già ad oggi tagliando i dipendenti, con 5 milioni di posti di lavoro in meno solo nell’ultimo anno.

Come si comporta l’Italia e cosa servirebbe per il cambio?

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L’Italia purtroppo è considerato uno dei paesi più arretrati nel mettere in atto cambiamenti legati alle energie rinnovabili: le lungaggini burocratiche e le Sovrintendenze che certo non supportano il cambiamento sono i veri nemici del passaggio alle energie rinnovabili.

Basti pensare che, parlando di numeri pratici, basterebbe lo 0,7% dell’area del territorio italiano per effettuare questi cambiamenti infrastrutturale a favore della produzione di energia sostenibile con l’installazione di impianti fotovoltaici. In pratica si parla di 20000 ettari di terreno, davvero un numero esiguo rispetto al terreno attualmente edificato che è il doppio.