Economia e Finanza

Con questi bonifici attiri l’attenzione del Fisco, attento ai dati inseriti

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Con l’aumentare dei controlli antievasione che hanno portato ad un graduale utilizzo dei contanti, il bonifico è diventato il metodo di pagamento più diffuso per alcuni pagamenti.

Il bonifico permette in pochi istanti di trasferire o ricevere denaro in completa sicurezza e semplicità, tuttavia non tutti tengono a mente che ogni transazione viene controllata dall’Agenzia delle Entrate, la quale è all’incessante ricerca di evasori fiscali.

Questo tipo di pagamento è il preferito di ogni nazione anche grazie agli accordi presi tra le banche presenti in tutta Europa, la quale tra l’altro apprezza così tanto i bonifici che ha annunciato tempo fa di voler rendere i bonifici istantanei uno strumento gratuito per tutti in maniera standard.

Attraverso i bonifici è infatti semplice provvedere al pagamento o alla ricezione di soldi come ad esempio stipendi, denaro destinato al pagamento di affitti o acquisti di beni, prodotti e servizi. Per usare questo metodo di pagamento è sufficiente inserire solo alcuni dati, tra cui:

  • il nome e cognome del destinatario
  • l’IBAN, il codice unico identificativo del conto espresso in 27 caratteri alfanumerici
  • l’importo in euro
  • la causale del pagamento

Alcuni di questi dati, più nello specifico causale ed importo, vengono sempre controllati molto attentamente dal Fisco, il quale avendo accesso al controllo di tutti i movimenti effettuati nel proprio conto in banca può scovare incongruenze e transazioni sospette o illegali.

Come non finire sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate

La prima cosa da sapere è che non esiste un vero e proprio limite legale in merito all’importo massimo consentito nei bonifici però molto spesso si deve sottostare ai limiti delle banche o di Posta Italiana, infatti ogni istituto di credito può avere contratti ed accordi diversi, di cui comunque il cliente è sempre informato.

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Alcune banche per esempio impostano il limite a 12,500 euro, 15mila euro o addirittura 25mila euro, soglie che in ogni caso possono essere superati tramite la firma di una liberatoria. Bisogna tuttavia ricordare che anche in questi casi il Fisco può tenere d’occhio la destinazione dei soldi e richiedere ulteriori specifiche in caso di bisogno.

I sospetti potrebbero essere maggiori qualora non esista una vera e propria coerenza tra importo e causale o la completa mancanza di quest’ultima. La causale infatti è ben visibile nel trasferimento di denaro ed il Fisco si pone in qualità di controllore così da individuare azioni altamente illegali come il riciclaggio di denaro o l’evasione delle tasse

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Claudia Brignone