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Rottamazione 2023, tutto sulle spalle dei Comuni: la decisione finale è loro

pace fiscale 2023
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Con l’approvazione della rottamazione delle cartelle esattoriali nella Legge di Bilancio, arrivano anche regole ferree da rispettare imposte dal Governo: la principale riguarda cosa faranno i Comuni.

La Legge di Bilancio 2023 ha finalmente portato a compimento vari temi fortemente discussi nell’ultimo mese dell’anno: tra questi troviamo il tema della rottamazione per le cartelle esattoriali, alla fine approvato dalla Meloni.

Questo però con un forte “ma” che cambierà il modo di vedere questa sanatoria: infatti il grande cambiamento apportato alla pace fiscale dal Governo Meloni riguarda il fatto che tutte le decisioni a riguardo saranno totalmente sulle spalle dei Comuni.

Ma questo sarà qualcosa di positivo o negativo, alla fine dei conti? Probabilmente non completamente positivo per i contribuenti, dato che la sanatoria di 1000 euro sarà adottata con molta probabilità solo dai Comuni che non hanno al momento problemi di riempire le casse.

Infatti con la situazione di crisi economica attuale, sarà probabilmente complicato trovare Comuni che non siano in difficoltà e che non abbiano bisogno di riprendere soldi anche dalle vecchie multe.

Pace fiscale e rottamazione cartelle: entro quando la decisione dei Comuni

La data fatidica in cui si deciderà lo stralcio sarà il 31 Gennaio 2023, data entro cui i Comuni potranno decidere se aderire alla sanatoria o meno.

La pace fiscale come anticipato riguarda lo stralcio di tutte le cartelle esattoriali fino ai 1000 euro affidate alla Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Le cartelle riguardano sia le tasse locali come Tari e Imu ma anche le multe stradali.

Ci sono però già delle città, tra le quali alcune tra le più grandi d’Italia, che hanno già deciso di non aderire alla rottamazione: tra queste ad esempio la Capitale Roma, dove il Sindaco Gualtieri ha già annunciato l’impossibilità di aderire allo stralcio data la situazione di profonda crisi delle tasse comunali.

Anche la stessa Milano gestita dal Sindaco Sala ha deciso di non poter aderire alla rottamazione.

Sanatoria: alcuni non l’hanno accettata

La sanatoria fiscale non ha però fatto rallegrare tutti, dato che ci sono stati cittadini, ma anche Enti regionali e comunali che si aspettavano molto più di questo.

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Questa sanatoria infatti che per i cittadini è utile, ma che racchiude solo 1000 euro di abbono nell’arco di 7 anni, fa storcere il naso ai Comuni dato che si riferisce anche a multe e imposte che spesso andavano a rimpinguare le loro casse.

Vero anche che sono spariti stralcio e saldo dove si scontava al 50% o addirittura all’80% queste cartelle dalla Legge di Bilancio, ma tutte quelle imposte che non verranno fatte pagare ai cittadini spariranno anche dalle casse dei vari comuni.