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Bonus 150 e 200 euro: queste categorie dovranno restituirlo

Bonus 150 e 200 euro: i lavoratori e pensionati che dovranno restituirlo
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Chi ha ricevuto in questi mesi i bonus da 150 e 200 euro, incorre il rischio di doverli restituire: ecco le categorie a rischio

L’Inps ha pagato per errore i bonus da 150 euro anche a chi non ne aveva realmente diritto. Questa situazione è stata riscontrata a causa di problemi tecnici dovuti a ritardi amministrativi che hanno portato i pagamenti ad un eccessivo ritardo. L’Inps, ha quindi erogato il denaro promesso, anche a chi superava la determinata soglia di reddito.

Anche i lavoratori dipendenti che hanno ricevuto indebitamente 2 volte il bonus, sono tenuti a restituirlo. Ad essere chiamati in causa sono coloro che, hanno presentato richiesta per mezzo di più datori di lavoro. La domanda per il bonus infatti, prevedeva la dichiarazione da un solo datore di lavoro, anche se il lavoratore disponeva di 2 o più lavori.

Un errore di cui l’INPS era a conoscenza

L’errore riguarda il bonus erogato ai pensionati: onde evitare che, il bonus venisse atteso diversi mesi, l’INPS ha deciso di erogarlo senza calcolare effettivamente i limiti reddituali dei pensionati nell’anno 2021. La soglia reddituale per ricevere tali indennità, non deve appunto superare i 20.000 euro nel caso di bonus 150 e 35.000 euro annui nel caso del bonus da 200 euro.

Ovviamente questa indennità una tantum, è stata erogata in maniera del tutto automatica; motivo per cui, il pensionato non ha alcuna colpa al riguardo.

Bonus 150 e 200 euro: come verrà restituito

L’Inps in questi giorni, avrà a disposizione tutti i dati reddituali dei beneficiari dei bonus. Come abbiamo accennato in precedenza, esistono due casi di eventuale restituzione: il pensionato che a suo malgrado ha ricevuto l’indennità in maniera inappropriata e il lavoratore dipendente che ha richiesto d effettuare la domanda a due datori di lavoro di aziende differenti.

Bonus 150 e 200 euro: i lavoratori e pensionati che dovranno restituirlo
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Nel caso dei pensionati, il denaro verrà prelevato direttamente dalla pensione. Coloro che rischiano di restituire la somma sono i beneficiari che superano tale soglia. Nel caso del bonus da 150 euro, è stata previsto un limite differente: il reddito deve rientrare in un massimo di 20 mila euro annui invece di 35 mila euro. A fare riferimento all’erogazione errata del contributo, è proprio il decreto n. 50 del 2022: “il bonus viene pagato in via presuntiva ai pensionati, sulla base dei dati parziali posseduti dall’Istituto”.

I lavoratori dipendenti invece, dovranno restituire i bonus, laddove questi siano stati erogati o per errore o per falsa dichiarazione (chi ha ricevuto il bonus doppio). Chi per esempio, ha effettuato la richiesta del bonus da 200 euro da più datori di lavoro, dovrà restituire la somma ricevuta in più. Tale soglia verrà trattenuta in parti uguali, direttamente dai datori di lavoro che hanno provveduto alla domanda di erogazione.