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A cosa va incontro chi non rispetta le nuove leggi sul riscaldamento

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A partire dallo scorso autunno l’Italia è stata sottoposta ad un rigido regolamento incentrato sull’uso dei termosifoni in cui sono stati decisi orari, giorni e temperature da rispettare.

A cosa va incontro chi non rispetta le norme imposte dallo Stato? Le risposte potrebbero sorprendere e cambiano a seconda della condotta tenuta dal cittadino, il quale potrebbe incorrere anche in sanzioni molto salate e duri provvedimenti.

Il provvedimento preso dal Governo ormai diversi mesi fa è stato ritenuto necessario a causa del costo elevato che ha raggiunto il gas naturale durante i mesi. La causa principale della scarsità di questa risorsa preziosa è stata la guerra tra Ucraina e Russia e le conseguenti sanzioni che sono state imposte a quest’ultima Nazione, la quale era ed è tutt’ora il principale esportatore di gas non solo per l’Italia ma per l’Europa intera.

Ogni Nazione dell’Unione ha deciso di contrastare questo enorme problema con regolamentazioni interne, risparmiando su riscaldamenti, illuminazioni e cercando di incentivare ogni soluzione alternativa all’uso del gas. L’Italia ha deciso di optare per una normativa con cui si è stabilito che i riscaldamenti sarebbero stati accesi per 15 giorni in meno durante l’arco dell’anno e che non si potessero superare i 19 gradi nelle abitazioni, negli uffici o nei negozi.

Il Governo ha stabilito inoltre che fosse compito del comune controllare l’applicazione di tali norme, dando vita ad una serie di controlli a campione sia in abitazioni private che in locali pubblici o lavorativi.

Cosa rischiano i furbetti dei termosifoni

Tra le condotte più sanzionate c’è sicuramente l’accensione dei termosifoni fuori orario consentito, orario che tra l’altro cambia a seconda della fascia in cui ci si trova. Non sono mancati però i furbetti che hanno tentato di staccare il contacalorie dal termosifone, arrivando fino a romperlo, pur di rimanere al caldo tra le mura domestiche.

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Le sanzioni che vengono applicate in tali casi sono le stesse del 2005, stabilite nel decreto legislativo n.192 del 19 Agosto, aggiornate poi con il decreto del Presidente della Repubblica n-74 del 2013. Il rischio maggiore che si corre in caso di manomissioni o infrazioni può essere rappresentato da una multa da ben 3mila euro a carico del proprietario o dell’amministratore di condominio.

In caso di manomissioni, infrazioni o morosità all’interno dei condomini inoltre l’amministratore può decidere di arrivare anche ad una denuncia nei confronti dell’inquilino debitore dato che, in mancanza di fondi, si potrebbe anche rischiare la sospensione del servizio di riscaldamento.