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Canone Rai 2023: qualcuno dovrà pagare fino a 6 mila euro l’anno

Esenzione Canone Rai partita IVA attività commerciali 2023
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Con il nuovo decreto, sono stati stabiliti gli importi del canore Rai speciale che è destinato a chi ha un’attività in P.IVA

Abbiamo recentemente parlato del classico canone Rai per gli apparecchi domestici, che come ogni anno, conferma la tassa di 90 euro l’anno ad esclusione degli esenti. Oggi invece parleremo delle quote 2023 del canone Rai per chi detiene attività pubbliche come alberghi, ristoranti e negozi. Gli importi in questione variano da un minimo di 203.,70 euro ad un massimo di 6.789,40 euro. I vari importi sono stati pubblicati nella gazzetta ufficiale n°26 del 1° febbraio, per mezzo del Decreto 28 dicembre 2022.

Tale canone Rai speciale è destinato a chi ha un’attività commerciale con uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in esercizi pubblici, in locali e in qualunque zona al di fuori dell’ambiente casalingo. La legge cita che sono tenuti a pagare la tassa speciale per il canone Rai: “coloro che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare (art. 27 del R.D.L. 21/02/1938 n. 246; art. 2 del D.L.Lt. 21/12/1944 n. 458 e art. 16 della L. 23/12/1999 n. 488), indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti”.

Nonostante ciò, non tutti i luoghi pubblici sono tenuti a pagare il canone Rai, per l’esattezza, sono esenti : enti culturali no- profit pubblici; istituti scolastici; centri sociali diurni per anziani; enti di assistenza. Tutte le altre attività come per esempio: studi professionali; bed and breakfast, circoli, hotel, bar e sedi di partiti politici, sono tenuti a pagare il Canone Rai per le attività; vediamo dunque a quanto ammontano gli importi in base al settore di riferimento.

Canone Rai per attività in partita IVA: gli importi

Il canone Rai per attività in partita IVA, ha un importo che varia in base al tipo di struttura, in quanto dipende dal flusso di persone dell’attività stessa. Ovviamente si tratta esclusivamente di casi in cui è presente una detenzione di dispositivi televisivi. Vediamo gli importi del canone Rai 2023 caso per caso.

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  • Strutture pubbliche quali: negozi, mense aziendali, associazioni, studi professionali, istituti scolastici o religiosi e sedi di partiti, – se dispongono di apparecchi televisivi – dovranno pagare una tassa Rai annua di 203,70 euro;
  • alloggi: affittacamere, hotel, bed and breakfast, pensioni, locande, campeggi, residence ( 1 o 2 stelle), ospedali, navi, cliniche, case di cura, uffici e qualsiasi altro esercizio pubblico con meno di 10 televisori, dovrà pagare 407,35 euro annui;
  • alberghi con più stelle: e con meno di 25 camere e 5 stelle, residence e camping da 3 stelle, alberghi da 4 e 3 stelle con più di 10 televisori, negozi e locali di prima categoria, sportelli bancari, dovranno pagare una quota Rai di 1.018,40 euro;
  • alberghi 5 o più stelle, residence di lusso e campeggi 4 stelle, navi e locali di lusso: dovranno pagare un canone Rai annuo di 2.036,83 euro;
  • alberghi con 5 o più stelle con almeno 100 camere: il canone Rai è pari a 6.789,40 euro annui.

Il canone Rai per attività in P.IVA, si può scegliere se pagarlo con cadenza annuale (31 gennaio), semestrale (31 gennaio e 31 luglio), trimestrale (31 gennaio, 31 luglio e 31 ottobre). Se il titolare dell’attività, è in possesso di più strutture, dovrà stipulare il contratto per ogni sede (in caso di catene o più strutture). In ultima battuta, è bene ricordare che la tassa è strettamente personale, quindi in caso di cessione dell’attività o chiusura, è bene comunicarlo tempestivamente.