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Insetti nel cibo, ci sono già da tempo, ma non tutti lo sanno: dove sono presenti

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In diversi cibi che consumiamo quotidianamente ci sono dei residui di insetti. Seppur possa sembrare clamoroso è la pura verità. Quali sono i prodotti in questione di cui quasi nessuno sospetta

La notizia che l’Unione Europea ha dato il via libera ad altri prodotti alimentari a base di insetti ha fatto storcere un po’ il naso a molte persone. Soprattutto in Italia si è registrato fin da subito uno scetticismo generale oltre che un fisiologico disgusto. In realtà però in pochi sono consapevoli che in qualche modo già siamo consumatori di insetti.

Sono infatti presenti in diverse preparazioni. Ma se in alcune come il famoso formaggio sardo casu marzu (ma anche in altri prodotti simili) e lecito aspettarseli, in altre è davvero difficile da comprendere. Andiamo a vedere quali sono e quale quantitativo di insetti hanno al loro interno.

Insetti nel cibo: in quali alimenti piuttosto comuni ci sono alcune tracce

Possono infatti essere usati come colorante rosso di molti cibi e bevande come yogurt, spritz, succhi di frutta e caramelle gommose. In questo caso la provenienza è la cocciniglia, insetto che alla vista di certo non ispira tutta questa fiducia. Ma non è tutto. Si possono ingerire in qualche modo questi piccoli esseri anche attraverso il consumo di barrette di cioccolato, insalata, marmellate, succhi di frutta, funghi porcini, passate di pomodoro e farine.

Proprio per quanto riguarda quest’ultimo prodotto di recente c’è stata una grandissima novità. Infatti dai primi giorni del 2023 la farina di grilli può essere commercializzata in tutti i paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia. Può essere utilizzata per produrre biscotti, dolci, pane e pasta. È ricca di proteine ed è completamente sicura da un punto di vista sanitario. Solo chi presenta allergie alla chitina (proteina contenuta nei grilli) farebbe bene ad evitarla.

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Dalla sua ha un alto valore nutrizionale ed alimentare e può aiutare notevolmente a ridurre l’impatto ambientale. Al momento però è piuttosto cara da acquistare. Il suo valore si aggira sui 70 euro al chilo. Un vero e proprio sproposito in una fase già caratterizzata da notevoli rincari, sia per quanto concerne i generi di prima necessità, sia per quel che riguarda consumi casalinghi e carburanti.

In generale però gli alimenti a base di insetti si presentano economici e anche per questi gli è stato affibbiato l’appellativo di “alimenti del futuro”. Alla lunga potrebbero sostituire la carne e altri generi alimentari che negli anni potrebbero non bastare per tutti.

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Antonio Pilato