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Caldo tropicale nei luoghi pubblici, non si rispetta la misura: è subito inchiesta

nei negozi di roma e milano sono stati sforati i gradi di temperatura consentiti dalla legge.
finanzamoney.it

Le misure “antispreco” non sono state rispettate: è subito inchiesta per 8 luoghi su 10 che non rispettano il limite di 20 gradi per il riscaldamento.

Non è bastata la crisi energetica e il caro bollette per fermare i furbetti. Ad attivare l’ichiesta è stato Altroconsumo, per mezzo dei segnalatori che hanno citato alcuni locali “troppo caldi”. Secondo le stime riguardanti l’indagine, 1 luogo pubblico su 2 non rispetta le nuove misure antispreco datate dall’ultimo D.M. 383, emanato lo scorso ottobre dal ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica.

Le temperature massime del riscaldamento possono raggiungere un massimo di 19° gradi, con una tolleranza di 2 gradi. Un grado in meno rispetto all’anno precedente (20°), valida per tutti gli ambienti chiusi, previo eccezioni giustificate dalla misura.

A non rispettare tale restrizione, troviamo i più grandi negozi e uffici di Roma e Milano, che per mezzo di un’indagine con gli utenti Altroconsumo, ha scoperto che 8 casi su 16, non rispettano i gradi consentiti, raggiungendo anche i 24 gradi.

L’indagine ha preso vita grazie alla collaborazione di 1.000 utenti in tutta Italia, che hanno partecipato grazie alla community ACmakers, che per mezzo di collaborazioni alle inchieste, permette agli iscritti, vantaggiosissimi buoni regalo Amazon e molti altri premi. Grazie a questo servizio, Altroconsumo è riuscito a scovare “i furbetti del termosifone”, il risultato è sorprendente.

I furbetti del riscaldamento: 1 locale pubblico su 2, sfora i limiti consentiti

Per dare vita a questa inchiesta, è stato utilizzato un termometro digitale professionale per la rilevazione della temperatura. Visto la necessità di avere una stima più precisa possibile, il termometro è stato tenuto 30 minuti. Sono stati visitati musei, negozi e uffici, tutti luoghi al chiuso e pubblici. La legge prevede un limite massimo di 19° gradi, con una tolleranza di 2 gradi. Parliamo dunque di 21°C massimo, vediamo chi ha rispettato i limiti previsti e chi no, nelle 2 più grandi città italiane:

nei negozi e luoghi pubblici di roma e milano sono stati sforati i gradi di temperatura consentiti dalla legge.
finanzamoney.it

MILANO: più della metà dei negozi analizzati, ha superato il limite previsto. Nel palazzo della Regione Lombardia, nella sala Solesin, è stata registrata una temperatura di 22 gradi. Il negozio Tiger di Porta Garibaldi, ha invece deciso di optare per una temperatura tropicale che raggiunge i 25 gradi, seguito da Zara Home in Porto Venezia con 24 gradi. Da Zara di Corso Buenos Aires invece, la temperatura scende, ma non di troppo, ossia 23°. Nella sala lettura della biblioteca Sormanni si raggiungono i 22°. Si salvano L’Anagrafe di via Larga, Tiger di corso Buenos Aires e l’Anagrafe largo De Benedetti con i loro 20°C. Il più a norma tra le segnalazioni, risulta il Castello Sforzesco con 19°C.

ROMA: troviamo un picco di massimo 22° nella Coin di piazzale Appio Claudio, seguita da Tiger di via Cesare battisti con gli stessi gradi. Nel museo di Villa Torlonia invece, si percepiscono temperature fuori norma con i suoi 21,3° C. Le anagrafi comunali, sembrano le più vigili – se non gelide – in quanto anche l’anagrafe Municipio 2, non solo non sfora il limite consentito, ma è stata percepita dai termometri, una temperatura di 17°C. Per ultimo troviamo l’Aeroporto di Fiumicino, sempre con 17°C.