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Sono rimaste poche scorte di un farmaco importante: le gravi conseguenze in Italia

carenza farmaco ansiolitico
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Un farmaco molto importante è diventato introvabile: le conseguenze potrebbero essere devastanti soprattutto per i bambini.

L’Agenzia italiana del farmaco ha lanciato l’allarme: uno dei farmaci più utilizzati come antiepilettico nei bambini è diventato davvero introvabile. Ma quali sono le motivazioni di questa rarità?

Il farmaco in questione è l’ansiolitico Frisium e Sanofi, l’azienda titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio ci ha tenuto a spiegare come mai questa medicina si trovi sempre più difficilmente. Pare ci sia stata, infatti, un’interruzione temporanea della produzione.

La carenza del farmaco comincia a farsi sentire e le cose sono destinate a peggiorare perché le confezioni attualmente disponibili in commercio non riescono a soddisfare il numero delle richieste previste e la distribuzione sarà contingentata. C’è bisogno di agire e in fretta, infatti gli operatori sanitari sono già stati avvertiti in merito ai comportamenti da attuare: dovranno somministrare ai pazienti esclusivamente le confezioni necessarie per proseguire la terapia, senza farne scorta.

Il farmaco Frisium rientra nella classe delle benzodiazepine perché contiene clobazam e viene utilizzato per il trattamento di stati d’ansia, tensione e altri disturbi connessi, come la difficoltà ad addormentarsi. Si tratta di un farmaco inserito anche nella lista delle prescrizioni pediatriche off label per epilessie gravi farmacoresistenti in bambini maggiori di 3 anni. Una circostanza molto importante se si pensa che le persone affette da epilessia non possono resistere per molto tempo senza la somministrazione di farmaci specificatamente indicati per questo tipo di sindrome.

Le avvertenze dell’Aifa sulle poche scorte di Frisium: distribuzione corretta per le terapie

Come comportarsi dal momento che le scorte di questo farmaco stanno per terminare? L’Agenzia del farmaco spiega che le confezioni attualmente disponibili dovranno necessariamente essere distribuite in modo corretto: solo così saranno sufficienti per garantire che la terapia possa proseguire nella maniera più efficace per i pazienti attualmente sottoposti a questo tipo di trattamento. Questa accortezza dovrà essere conservata fino al ripristino regolare delle forniture.

Intanto le strutture sanitarie potranno prevenire l’assenza di questo farmaco richiedendo l’autorizzazione all’importazione di un medicinale con principi attivi ed effetti analoghi dall’estero: questa circostanza si rende inevitabile in Italia, dal momento che proprio nel nostro Paese non ci sono farmaci autorizzati al trattamento dell’epilessia nei bambini che contengano lo stesso principio attivo.

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L’Agenzia continua il suo lavoro mantenendo attivo un dialogo costante con Sanofi per scoprire i motivi del blocco produttivo e per offrire soluzioni ai problemi che hanno causato questa carenza di rifornimenti: tutti gli aggiornamenti saranno resi disponibili sul sito web dell’Aifa in un’apposita sezione, denominata «Comunicazioni su farmaci carenti».