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Stipendi, la Banca centrale Europea bacchetta l’Italia: è ora di aumentare i salari

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L’inflazione cresce e i salari non riescono a garantire una degna qualità della vita agli italiani: ecco cosa dovrebbe cambiare secondo la Banca centrale europea.

A parlare di un aumento dei salari in seguito alla crescente inflazione è Fabio Panetta, membro del direttorio della Bce, che Giorgia Meloni avrebbe voluto come ministro dell’Economia.

Di un aumento delle buste paga degli italiani hanno già parlato Commissione e Parlamento europeo: ora tocca alla Banca centrale europea intervenire nel dibattito sui salari e sull’inflazione. Per la banca gli stipendi devono aumentare: in confronto a ciò che è accaduto negli altri Paesi d’Europa, in Italia il salario medio annuo reale è diminuito del 2,9% invece di aumentare.

In particolare secondo i dati raccolti nel 2022 le distribuzioni reali italiane sono diminuite del 7,6%. Questi dati hanno allarmato Fabio Panetta che sostiene le rivendicazioni salariali dei cittadini italiani: secondo il celebre economista gli stipendi dovrebbero aumentare e i provvedimenti presi fino a questo momento non sembrano essere abbastanza adeguati.

Gli aumenti decisi sono stati infatti troppo lievi e non hanno riguardato tutti i lavoratori, come nel caso del taglio del cuneo fiscale voluto dal governo Meloni e che si è tradotto in un incremento di appena 20 euro al mese in busta paga per chi guadagna fino a 25mila euro all’anno.

Aumenti in busta paga per gli italiani: a cosa sta pensando il governo Meloni

Panetta sostiene anche che non possano essere i lavoratori a pagare il costo dell’inflazione: questa spesa deve essere adeguatamente condivisa fra capitale e lavoro. Per il momento, invece, sembrano essere solo i lavoratori italiani a subire l’aumento dei prezzi, con un drastico calo del potere d’acquisto, sceso del 10%. Proprio questa dovrebbe essere la percentuale di partenza sulla base della quale calcolare un deciso aumento dei salari che possa avere una conseguenza positiva sulla quotidianità della classe media italiana, messa a dura prova dalla crisi economica degli ultimi anni.

Il governo Meloni sta varando diverse ipotesi per aumentare la cifra di denaro che gli italiani ricevono ogni mese in busta paga. Sono due gli strumenti che si potrebbero utilizzare, primo fra tutto il taglio del cuneo fiscale attuabile solo raggiungendo l’obiettivo dei 5 punti di taglio al costo del lavoro tra imprese e lavoratori.

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Al vaglio del governo c’è anche il rinnovo dei contratti pubblici mancanti: in questo caso si tratterebbe di aumenti mirati basati sul tasso di inflazione con la contemporanea spinta ad imprese e sindacati affinché compiano la stessa operazione nel settore privato.