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Scadenze fiscali di Giugno 2024: le tappe obbligatorie da non dimenticare

Giugno è un mese particolarmente significativo per il calendario fiscale italiano, con una serie di scadenze cruciali del calendario fiscale che cittadini e imprese devono tenere a mente. Oltre a queste, ci sono anche le scadenze ordinarie, come il pagamento dell’acconto IRPEF e IRES. È fondamentale essere preparati e organizzati per evitare penalità e sanzioni. Nella seguente panoramica, evidenziamo le date cruciali del calendario fiscale di Giugno 2024.

Primo paragrafo dell’articolo

Il 16 Giugno rappresenta la prima data importante, con l’obbligo di versamento dell’acconto IRPEF e IRES. Questo obbligo riguarda tutte le persone fisiche residenti in Italia, nonché le società di capitali e di persone. L’acconto IRPEF e IRES rappresenta una parte del totale dovuto per l’anno fiscale in corso, calcolato sulla base del reddito dell’anno precedente. È importante notare che in caso di ritardo nel pagamento, è prevista una sanzione pari al 30% dell’importo dovuto, oltre agli interessi di mora.

Secondo paragrafo dell’articolo.

Il 30 Giugno rappresenta un’altra data cruciale, con la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Questo obbligo riguarda tutti i contribuenti residenti in Italia, sia persone fisiche che entità giuridiche. La dichiarazione dei redditi deve includere tutte le entrate e le uscite dell’anno fiscale precedente, compresi i redditi da lavoro dipendente e autonomo, i redditi da capitale e i redditi da immobili. Anche in questo caso, in caso di ritardo nella presentazione, è prevista una sanzione che può variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta.

Terzo paragrafo dell’articolo.

Infine, è importante ricordare che Giugno è anche il mese in cui scade il termine per la presentazione dell’IVA annuale. Questo obbligo riguarda tutte le imprese e i professionisti che effettuano operazioni soggette ad IVA in Italia. La dichiarazione IVA deve comprendere tutte le operazioni effettuate nell’anno fiscale precedente, compresi gli acquisti e le vendite di beni e servizi. Come per le altre scadenze, anche in questo caso è prevista una sanzione in caso di ritardo nella presentazione, che può variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta.