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Quanto costa vivere da soli: la dura vita del single

Andare a vivere da soli – finanzamoney.it

Quali sono i costi mensili per andare a vivere da soli in una grande città italiana?

L’affitto, le bollette, la spesa, i mezzi pubblici o l’automobile, lo svago, varie ed eventuali. Per andare a vivere da soli bisogna mettere in conto molte spese.

Secondo alcune testimonianze condivise da ragazzi giovani, i costi non sono bassi, ma nemmeno così eccessivi come ci si aspetterebbe. Facciamo un viaggio nella vita di Margherita, una ragazza del nord Italia che vive da sola e ha condiviso le sue spese per darci un riferimento.

Il canone di locazione

L’affitto è la prima grande spesa che una persona deve mettere in conto per diventare indipendente. A questo proposito, occorre distinguere tra contratto di locazione con canone in regime ordinario e contratto di locazione con cedolare secca.
In via esemplificativa, un contratto di locazione in regime ordinario prevede che il reddito derivante dall’affitto vada a sommarsi con gli altri redditi, concorrendo a formare reddito imponibile ai fini IRPEF per il proprietario.
Per il pagamento dell’IRPEF le aliquote sono differenziate in base al reddito, ma possono arrivare fino al 43%.
Inoltre, quando si registra un contratto in regime ordinario, occorre pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo.
Per quanto riguarda invece la cedolare secca, questa è una quota da pagare con aliquota fissa, e il reddito che deriva dall’affitto, sebbene vada dichiarato, non è imponibile ai fini IRPEF.
Per la registrazione del contratto con cedolare secca, non è prevista imposta di registro, né imposta di bollo.
Inoltre, la cedolare secca prevede due aliquote fisse: una al 21% e l’altra al 10%.

Il regime di tassazione dell’affitto, dunque, incide sensibilmente sul canone.
I proprietari con un alto reddito, infatti, dovrebbero optare per la cedolare secca, in maniera tale da non far subire al locatario variazioni sul canone derivanti da una maggiore tassazione del reddito.

In ogni caso, il consiglio è quello di rivolgersi a professionisti abilitati, come le agenzie immobiliari, che troveranno sicuramente l’opzione migliore per le vostre tasche.

Costo delle spese vive dell’immobile: bollette e condominio

Considerando le spese per un monolocale soleggiato da 45 metri quadri, bisogna analizzare il costo di luce, gas, riscaldamento, abbonamento telefonico, spese condominiali. Per quanto riguarda la luce, è sempre bene scegliere un appartamento luminoso, che come nel caso preso in esame, permette di risparmiare sul costo della luce che viene accesa soltanto di sera.
Inoltre, considerare la spesa del gas con attenzione può essere di vitale importanza.
Siete dei tipi freddolosi?
Vi piace fare una doccia calda ogni sera/mattina?
La bolletta del gas, potrebbe risultare più salata all’aumentare della temperatura richiesta da acqua e riscaldamento.
In questo caso, occorre fare un altro importante avvertimento: attenzione agli appartamenti che non hanno riscaldamento autonomo.
Se dovesse esserci il riscaldamento centralizzato, dovreste pagare una quota di gas personale che copre fornelli e acqua calda, e un’altra quota al condominio. Quest’ultima quota potrebbe essere fissa o variabile, a seconda della presenza o meno di valvole con le quali regolare la temperatura dei termosifoni.

Alla fine dei conti, durante l’anno si spenderebbe, in media:

  • Luce:287 euro;
  • Gas:229 euro;
  • Riscaldamento:560 euro;
  • Abbonamento telefonico:120 euro;
  • Condominio: 300 euro annui, da addebitare in parte a voi, in parte al proprietario.

Al mese, tutte queste spese diventerebbero, in totale, 125 euro, che vanno sommate al canone di locazione.

Il costo della spesa

La nostra ragazza tipo, per fare la spesa al supermercato, ha speso in un anno 1898 euro, che al mese diventano 158.
In genere, lei si rifornisce in discount come Lidl ed Eurospin, ma sceglie prodotti di qualità perché abituata a seguire un’alimentazione sana.

Trasporti

Se ci si sposta coi mezzi pubblici, il costo dell’abbonamento varia dalle 25 alle 50 euro al mese. Se invece si ha un’automobile, bisogna sommare nel budget delle spese variabili, che si può determinare come segue:

  • Carburante: spesa molto soggettiva, bisogna valutarla caso per caso in base al percorso giornaliero;
  • Assicurazione: siamo sulle 40/50 euro al mese;
  • Bollo: dai 15 ai 20 euro al mese, a seconda del mezzo;
  • Revisione: 80 euro ogni due anni;
  • Spese per controlli e ricambi vari: media di 150 euro all’anno.

A tutto ciò, occorre sommare delle spese molto personali, che attengono allo svago oppure ad altre categorie di beni.
Perciò, tirando le somme, la nostra ragazza ci fornisce una fotografia del suo budget minimo mensile così suddiviso:

  • Locazione: 300 euro al mese;
  • Bollette:125 euro al mese;
  • Spesa: 158 euro al mese;
  • Trasporti: in auto siamo sulle 150 euro, coi mezzi siamo sulle 40 euro;
  • Svago: 150 euro al mese;

In media, quindi, si vanno a spendere sulle 850/900 euro mensili, ai quali possono essere detratte o sommate alcune centinaia di euro a seconda della necessità individuale.

Ragazza in fase di trasloco – finanzamoney.it

Il consiglio da tenere sempre presente, in casi come questo, è di avere un’entrata minima di almeno 1200 euro al mese, in maniera tale da coprire tutte le spese con serenità.