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Tumore all’orecchio a causa del telefono, il lavoratore fa causa: finale sorprendente

Il tecnico di Torino che ha riscontrato un tumore all’orecchio causato dal lavoro: L’uomo riceverà un risarcimento 

Come ben sappiamo, la tecnologia oramai è diventata parte integrante delle nostre giornate. Sia a scopo personale e per molti anche lavorativo. Insomma, praticamente impossibile starne senza. Purtroppo, in alcuni casi la nostra salute ne può risentire, in quanto, o per un discorso di vista o per altri motivi, a volte sarebbe opportuno darci un freno.

Tumore all'orecchio causa radiazioni smartphone, telefono cellulare.
Radiazioni causate da telefoni cellulari – finanzamoney.it

Così è successo al tecnico specializzato dell’Acciai Speciali Cogne, l’uomo, un 63enne residente ad Aosta, è stato colpito da tumore benigno che colpisce un nervo dell’orecchio.

L’uomo usava quotidianamente il telefono cellulare a scopo lavorativo per due ore e mezzo al giorno, per 13 anni. Finché non riscontra un tumore all’orecchio, motivo per cui decide di investigare sull’accaduto per poi rivolgersi ad uno studio legale per fare causa.

Il 2 novembre scorso è arrivata la sentenza, che ha stabilito un indennizzo in suo favore. Il lavoratore avrà un risarcimento da parte dell’Inail. Prima di lui, solo in un altro caso un lavoratore aveva avuto ragione in tribunale per una causa simile, vediamo nel dettaglio il caso del lavoratore Torinese

Lavoratore riscontra tumore all’orecchio, vince la causa contro l’Inail: Il caso

L’uomo 63enne residente a Torino è stato colpito da un tumore benigno che interessa un nervo dell’orecchio. Dopo l’accaduto, l’uomo decide di rivolgersi ad un avvocato. Anche quest’ultimo ha sostenuto un evidente collegamento fra il tumore e l’uso prolungato del dispositivo cellulare a scopi lavorativi. Motivo per cui si sono ritrovati in causa contro l’Inail: la sentenza è stata a favore del lavoratore, che ha ottenuto un doppio verdetto positivo, prima del tribunale di Aosta e ora della Corte d’Appello, scrive Repubblica.

Questa è una vera vittoria non solo per lui, ma per tutti i lavoratori che si trovano di fronte a questi rischi che passano inosservati e in caso di malattia non vengono riconosciuti. Prima di lui, infatti, solo in un altro caso un lavoratore aveva avuto ragione in tribunale per una causa simile.

La condanna era stata conclusa già nel 2020: L’Inail doveva già da allora all’uomo 350 euro al mese. Ma chiese una nuova sentenza per far fronte ad una consulenza tecnica che ne accertasse le cause. Causa accertata in quanto fu presente un’assenza di altre possibili cause. L’uomo ha avuto il tumore a causa di un’esposizione prolungata alle radiofrequenze, in questo caso lavorative.