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Congedo parentale 2022, prendersi cura dei propri figli minori

Col congedo parentale ci si può prender cura dei propri figli – finanzamoney.it (Foto Adobe Stock)

Il congedo parentale viene accordato ai genitori, padre e madre, e consiste in un periodo di astensione dal lavoro che è facoltativo.

Esso è mirato alla cura del bambino nei suoi primi anni di vita, e differisce rispetto al congedo di maternità, nonché dal congedo di maternità, perché non è obbligatorio.

Periodo di astensione dall’attività lavorativa del tutto facoltativa, il congedo parentale è un’opzione rimessa al volere dei genitori. Questo avviene, però, solo per un tempo massimo, e fino a un limite di età del minore.
Il congedo parentale, inoltre, può anche essere retribuito. Questo avviene in una percentuale inferiore rispetto al proprio stipendio normale, e funziona per un periodo variabile. Vediamo tutti i dettagli di questo prezioso strumento, utile per prendersi cura della prole in costanza di rapporto lavorativo.

Chi può fruire del congedo parentale

Gran parte dei lavoratori può fruire del congedo parentale, siano essi genitori affidatari, adottivi o naturali.
In particolare, essi sono individuati nelle seguenti categorie di lavoratori:

  1. Lavoratori o lavoratrici autonome;
  2. Lavoratrici o lavoratori del settore pubblico;
  3. lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore privato;
  4. Lavoratrici o lavoratori iscritti alla gestione separata.

Dal congedo parentale rimangono esclusi i lavoratori domestici, i lavoratori a domicilio e i lavoratori sospesi o disoccupati.

Se il lavoratore dovesse essere licenziato durante il congedo parentale, il congedo parentale cesserà i suoi effetti dal momento del suo licenziamento.

L’INPS indennizza una parte del periodo in cui il congedo parentale viene fruito.
Con esso si avrà diritto al 30% della retribuzione giornaliera media per un lasso di tempo determinato, e tale media sarà calcolata sulla base della retribuzione del mese antecedente rispetto a quello in cui si inizia a fruire del congedo parentale.

Le tempistiche che riguardano il congedo parentale

I lavoratori che abbiamo individuato poc’anzi potranno usufruire del congedo parentale fino a quando il figlio compie i 12 anni. Per i soli lavoratori autonomi, tale limite viene limitato fino al 1° anno di età del figlio.

È possibile fruire del congedo parentale per alcuni mesi, alcuni giorni o soltanto per alcune ore, tuttavia la sua durata è determinata da diversi fattori.

Se tutti e due i genitori si astengono dall’attività lavorativa, il periodo massimo per usufruire del bonus è di dieci mesi. Essi sono elevabili al massimo a 11, e i mesi nei quali si continua a percepire la retribuzione al 30% sono 9.
Se il reddito dei genitori è più basso di 2,5 volte rispetto al trattamento minimo di pensione, dunque sotto soglia, si può usufruire di 10 mesi di congedo retribuiti al 30%, che possono essere elevati a 11.

Sia la madre, che il padre, presi singolarmente hanno la possibilità di prendersi 6 mesi di congedo. Il padre può elevare i 6 mesi a 7.

I mesi di congedo indennizzato si compongono di tre mesi che non sono trasferibili all’altro genitore, e tre mesi ulteriori che possono essere fruiti solo da uno dei due.

In pratica, per i sei mesi che non è possibile trasferire il beneficio, si concedono altri tre mesi di congedo indennizzato, che diventano in tutto ben nove mesi.

Le regole per poter fruire del congedo parentale – finanzamoney.it (Immagine di shurkin_son su Freepik)

Per un approfondimento completo sui dettagli inerenti il congedo parentale, si consiglia la lettura della Circolare INPS n. 122 27-10-2022, al punto 3.