Il vino nei supermercati è sempre più costoso e gli italiani non lo comprano
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Diminuisce il potere di acquisto a causa degli aumenti portati dall’inflazione: il vino diventa sempre più costoso, milioni di euro buttati al vento.
Il vino sulle tavole degli italiani è qualcosa di sacro, qualcosa di indissolubile…ma da quest’anno è anche un po’ più raro. Questo a causa degli effetti dell’inflazione che hanno portato problemi gravi all’acquisto della bevanda.
I dati preoccupanti sono stati reperiti direttamente dall’ Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini e Ismea che si basa sui dati raccolti da Nielsen, che ha notato una carenza di acquisto in questi primi nove mesi dell’anno del 7% che equivale a 5,6 milioni di ettolitri.
La grave carenza è sicuramente ricollegata alla crisi globale portata dalla guerra in Ucraina, ma anche dagli effetti post pandemici
Cala il potere di acquisto a causa degli aumenti di prezzo
La crisi delle vendite però non è a senso unico, infatti a parte questo si è registrato anche un altro dato molto preoccupante, ovvero il calo dei valori del 3,5% che equivale a circa 2 miliardi di euro in meno.
Tutto questo come detto è dato dagli aumenti spropositati del prodotto che sono stati portati dall’inflazione, non per niente i prezzi medi totali di vino e spumante presenti sugli scaffali dei supermercati italiani sono cresciuti del 4%.
Il rapporto dell’Osservatorio spiega che nel corso dell’anno c’è stato un importante calo dei fermi (-7,5%), dei bianchi (-6%) e dei vini rossi (9,2%).
Non solo il vino in aumento: birra, olio, elettrodomestici e molto altro
Non solo il vino però è il prodotto che ha subito una variazione di prezzo, infatti moltissimi altri prodotti sempre presenti sugli scaffali dei supermercati italiani hanno subito una rigida flessione di prezzo.
A partire dagli elettrodomestici per la casa, ma anche da una delle bevande più consumate in assoluto dagli italiani: la birra. I suoi aumenti sono stati cosi ingenti che il Governo stesso ha deciso di intervenire, cercando di ridurre le accise sulle birre, soprattutto su quelle artigianali.
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Un altro prodotto che ha subito un rincaro considerevole nei suoi prezzi è quello dell’olio extravergine d’oliva, dove i costi per la produzione rispetto agli anni precedenti sono aumentati a dismisura andando ad intaccare anche il settore dell’export.
Per non parlare poi dei già conosciuti aumenti sulla benzina ed il gas, che stanno sempre di più lievitando e per cui il Governo ancora sta pensando ad una cancellazione delle accise su di essi.