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Pensioni 2023: adeguamento assegno del 7,3%, ecco cosa cambia

Pensioni di invalidità: aumenti degli assegni del 7,3% da gennaio 2023. Vediamo cosa cambierà a partire dal prossimo gennaio.

Dal 1° gennaio 2023 è previsto un adeguamento degli assegni pensionistici pari al 7,3%. Per il prossimo anno sono previste anche altre novità, infatti, c’è chi parla di un’estensione della platea di chi può farne richiesta. Ecco cosa cambierà con l’arrivo dell’anno nuovo.

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Da gennaio 2023 si parla di un importante incremento degli assegni pensionistici di invalidità civile, infatti, anch’essi saranno rivalutati sulla base dell’inflazione. Gli importi degli assegni aumenteranno circa del 7,3%, come abbiamo detto, e vi sarà anche un importante cambiamento per quanto concerne i beneficiari.

Dal prossimo anno, infatti, ci sarà anche una rivalutazione dell’accesso al beneficio. Probabile sarà un ampliamento di chi può beneficiarne tramite una conseguente rivalutazione dei parametri reddituali. Ciò comporterà un numero sempre maggiore di contribuenti che potranno accedere a questa tipologia di beneficio assistenziale.

Già con il governo Draghi, tramite il decreto legge Aiuti-bis, c’è stata una rivalutazione, nei mesi precedenti, che ha portato all’incremento del 2% degli assegni previdenziali e assistenziali che abbiano un importo non superiore ai 2.692 euro al mese. Ciò comporterà la detrazione di quel 2% dalla rivalutazione con l’aumento del 7,3% previsto già dal prossimo gennaio.

Incremento pensione civile di invalidità: di quanto aumenta l’assegno?

Per sapere a quanto, più o meno, corrisponderanno gli aumenti, bisogna calcolare quindi un incremento del 5,35% circa degli assegni pensionistici per le pensioni di invalidità civile.

Abbiamo poi aggiunto che ci sarà, come ogni anno, una rivalutazione dei parametri reddituali per l’accesso al beneficio. Bisogna ricordare però che per alcune prestazioni specifiche non vi è alcun limite di reddito e che vengono erogati come servizi a prescindere dalla condizione economica del soggetto che ne beneficia. Tali benefici possono riguardare: l’indennità di accompagnamento; l’indennità di comunicazione per chi è affetto da morbo di Cooley, drepanocitosi e talassemia; l’indennità speciale per ciechi civili parziali e sordomuti.

Ove previsto un tetto reddituale, invece, questo viene calcolato anch’esso ogni anno e al momento, secondo quanto fissato nel 2022, possono farne richiesta ed accedere chi possiede un reddito di 17.271,19 euro, ma anche questo andrà incontro ad un’estensione fino ad arrivare a 18.531,98 euro circa, ma per poter avere la conferma di ciò bisognerà aspettare la circolare ufficiale rilasciata dall’Istituto di previdenza sociale, ovvero dall’Inps.