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I fannulloni devono stare attenti: ecco quando possono essere licenziati

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Assenteisti e finti malati, attenzione: ci sono dei limiti di legge a ciò che l’azienda può tollerare e se li superate la punizione sarà esemplare. Ecco entro quali casi scatta automaticamente il licenziamento.

L’assenteismo spesso è caratteristica di alcuni dipendenti di azienda, troppo pigri per portare a termine il loro lavoro; ovviamente non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, dato che c’è anche chi, magari per malattia o altre problematiche famigliari, sfrutta i suoi giorni regolari di riposo e ferie. Non sempre però è cosi.

Ecco però che in caso di mancanza dal posto di lavoro in più occasioni senza valide giustificazioni, il datore di lavoro può seriamente prendere provvedimenti.

A volte il dipendente prova a replicare, ma non sempre a ragione: è il caso che ha visto coinvolta addirittura la Corte di Cassazione sul caso di un dipendente che chiedendo un rimborso per essere stato licenziato dall’azienda, è stato in realtà colto in fallo dalle sue continue assenze dal lavoro senza giustificazione ed il suo ricorso è stato bocciato.

Ci sono inoltre due casi specifici in cui l’azienda può decidere di licenziare un dipendente: ecco quali sono.

Licenziamento da lavoro: scarso rendimento o superamento comporto

Il licenziamento in caso di scarso rendimento si riferisce ovviamente al rendimento del dipendente durante l’orario lavorativo che in caso fosse non adeguato per un periodo di tempo prolungato, potrebbe portare l’azienda stessa a fare a meno del dipendente stesso in qualsiasi momento. In questo caso infatti lo scarso rendimento riguarda anche e soprattutto se un dipendente compie il suo lavoro in modo svogliato o poco presente.

Altro modo per valutare lo scarso rendimento riguarda il fatto che il dipendente sia costantemente assente dal posto di lavoro in modo ingiustificato, oltre e soprattutto le assenze nei momenti in cui si ha più necessità del dipendente stesso, durante importanti riunioni.

Per quanto riguarda invece le assenze di lavoro per superamento del periodo di comporto, si parla di quelle assenze che superano il periodo delineato dal contratto. In questo caso possono essere anche per questioni non volute dal dipendente, come ad esempio la malattia.

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Questo tipo di assenza dal posto lavorativo può essere valutato in due differenti maniere, che sia con comporto per sommatoria, ovvero sommando durante il periodo di lavoro tutti i giorni in cui si è stati assenti oppure calcolato a secco ovvero per un periodo di tempo abbastanza prolungato.

Ogni lavoratore superato il periodo di comporto ha diritto di ricevere un preavviso scritto dal datore di lavoro.