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Reddito di cittadinanza: previsto il carcere per chi omette queste informazioni

reddito di cittadinanza: reclusione e sanzioni
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Una donna che percepiva il reddito di cittadinanza non ha dichiarato tempestivamente l’eredità: condannata ad 8 mesi di carcere

Come promesso, i controlli stringenti per quanto riguarda i percettori del reddito di cittadinanza sono iniziati. Il Governo ha infatti disposto una stretta alleanza tra INPS e Ministero della giustizia, questa unione è stata creata appositamente per avere un quadro completo sulla situazione reddituale dei percettori.

Sul mirino non sono solo coloro che già dal principio hanno percepito il sostegno in maniera illecita, bensì anche coloro che durante il periodo di erogazione hanno avuto cambiamenti reddituali. La legge prevede infatti che ogni variazione va dichiarata tempestivamente ai fini del ricalcolo mensile del sussidio. A farne riferimento è proprio il caso di una donna che non ha comunicato l’eredita in tempo.

Reddito di cittadinanza: il caso della donna che non ha comunicato l’eredità

Pordenone – La vicenda tratta il caso della donna che ha omesso l’introduzione dell’eredità nel proprio reddito, non permettendo così il ricalcolo mensile del reddito di cittadinanza. Tale condizione probabilmente l’avrebbe portata ad una riduzione o la sospensione del beneficio. La donna ha quindi percepito il reddito di cittadinanza per 7 mensilità senza dichiarare la variazione.

In sua difesa è intervenuto l’avvocato spiegando che la documentazione necessaria per tale pratica di variazione sarebbe stata fornita all’ente dopo la chiusura della pratica di successione. Secondo l’avvocato infatti, prima di tale procedura la donna non poteva conoscere l’importo esatto dell’eredità. Tuttavia, la spiegazione non ha convinto il tribunale che ha risposto alla difesa dicendo che qualunque variazione di patrimonio deve essere dichiarata, anche se futura. Questa sentenza ha infatti portato la donna una condanna di 8 mesi di reclusione.

Variazione del reddito o eredità: la legge in merito

A citare le sanzioni previste in caso di comportamenti scorretti dei percettori del sostegno, è l’articolo 7 del Decreto legge 28 gennaio 2029 n 4. Il testo tratta svariate sanzioni tra cui la perdita del sostegno e l’impossibilità di richiederlo per ben 10 anni in caso di condanna. Tra le conseguenze più gravi troviamo anche l’eventuale restituzione del sostegno percepito fino ad arrivare alla reclusione in carcere. Ovviamente la sanzione va bilanciata in base al caso, vediamo nel dettaglio.

reddito di cittadinanza: reclusione e sanzioni
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L’attestazione di dichiarazioni o documenti falsi e l’omissione di informazioni sono punibili con la reclusione da 2 a 6 anni. Nel caso di omissione di variazioni reddituali entro i termini previsti è prevista una possibilità di reclusione da 1 a 3 anni.

I componenti della famiglia non hanno alcuna conseguenza penale in caso di condanna di questo genere, in quanto il reato risulta personale. Il familiare che ne necessita potrà dunque richiedere il sostegno senza alcuna ripercussione.