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Prestazione occasionale: tutto quello che c’è da sapere su questo di contratto

contratto di prestazione occasionale 2023
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La regolarizzazione di un contratto di lavoro può avvenire per mezzo della prestazione occasionare, il 2023 vede delle novità in merito

La prestazione occasionale è stata introdotta nel 2017, in sostituzione ai vecchi voucher lavorativi. Il contratto è destinato a coloro che svolgono lavoro occasionale e quindi non necessitano di un contratto stabile da dipendente. Nel tecnicismo dei ruoli, il datore di lavoro diventa “l’utilizzatore” della prestazione occasionale, mentre il lavoratore  diventa il “prestatore”, ossia colui che presta servizio lavorativo.

Questo contratto è stato creato per regolarizzare ulteriormente i lavoratori occasionali, sia in ambito aziendale che in ambito privato. Tale contratto può essere utilizzato anche per il rapporto lavorativo con una babysitter, regolarizzandola e giovando di una fascia oraria e giornaliera più flessibile di qualunque altro contratto. Tuttavia, il rapporto lavorativo in questione vede dei limiti d’importo e di settore. Nella Legge di Bilancio 2023 sono state riviste determinate regole sia per i utilizzatori che per i prestatori di lavoro. Vediamo in primis chi può usufruire di questo contratto.

Utilizzatori e prestatori del contratto di prestazione occasionale

Utilizzatori: sono coloro che stipulano il contratto di lavoro con il lavoratore e possono essere: lavoratori autonomi, imprenditori, professionisti, enti privati o fondazioni e amministrazioni pubbliche. Sono escluse dal contratto le categorie quali: imprese edilizie, imprese del settore agricolo e gli ambiti di appalto di opere e servizi. Nel caso in cui l’utilizzatore volesse usufruire di questo contratto, è necessario non avere nella propria attività più di 10 dipendenti assunti a contratto indeterminato (secondo La legge di Bilancio 2023).

Prestatori: sono tutti coloro che prestano il servizio e non esiste alcuna restrizione. L’unico limite per i prestatori di lavoro occasionale è la presenza di un contratto già attivo o precedentemente stipulato con l’utilizzatore entro i 6 mesi (co.co.co o lavoro subordinato).

Prestazione occasionale: novità 2023

La novità più importante la riscontriamo nel settore del turismo. Fino al 2022, il contratto di prestazione occasionale poteva essere stipulato solamente per le categorie stabilite dal comma 8 dell’articolo 54 bis del decreto legge n.50/2017. Ad oggi invece, tutti gli utilizzatori e prestatori possono usufruire di questo contratto.

contratto di prestazione occasionale 2023
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La retribuzione del lavoratore con prestazione occasionale non può essere minore ai 36 euro giornalieri con ulteriori oneri a carico dell’utilizzatore come la contribuzione previdenziale alla Gestione separata (33%), assicurazione Inail per gli infortuni sul lavoro (3,5%) e i versamenti in qualità di onere di gestione (1%).

Esistono dei limiti di contratto: ogni prestatore può percepire un massimo di 5.000 euro, tuttavia, può ricevere solamente 2.500 euro dal singolo utilizzatore. Per quanto riguarda l’utilizzatore, questo può spendere un massimo di 10.000 euro per pagare tutti i suoi prestatori. Per accedere al contratto di prestazione occasionale è sufficiente recarsi ad un patronato o accedere alla piattaforma Inps e registrarsi in questa sezione. Ricordiamo infine che la registrazione va fatta dall’utilizzatore almeno 60 minuti prima dall’avvio della prestazione lavorativa.