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Naspi 2023: come funziona per i contratti part-time? Tutto quello che c’è da sapere

disoccupazione 2023
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NASpI, vediamo come funzione per i lavoratori che hanno un contratto part-time e cosa cambia nel 2023. Ecco tutte le informazioni utili per la domanda di disoccupazione.

 

La NASpI è l’indennità mensile di disoccupazione che viene erogata dall’INPS per offrire un sostegno economico ai disoccupati. L’aiuto economico mensile è sottoposto ogni anno a rivalutazione per stabilire le somme di denaro da erogare ai beneficiari.

L’assegno di disoccupazione viene erogato tramite domanda da parte dell’interessato. Il contributo spetta a tutti i lavoratori dipendenti assunti a tempo determinato, ai soci collaboratori di una cooperativa e ai collaboratori coordinati e continuativi, ovvero con contratto co.co.co.

Esiste una differenza, inoltre, tra contratto part-time e full-time: bisogna, infatti, considerare in modo diverso le settimane contributive utili al calcolo dell’importo del soggetto che ne beneficia.

Se il lavoratore ha un contratto di tipo part-time, allora per il calcolo della NASpI bisogna considerare il minimale contributivo, ovvero la retribuzione minima presa in considerazione come base per il calcolo dei contributi versati dal datore di lavoro.

NASpI 2023 per contratto part-time: cosa si calcola?

Chi ha un contratto part-time, quindi può beneficiare della NASpI, ma con delle differenze. Di norma l’assegno di disoccupazione previsto è pari al 75% dell’importo imponibile medio degli ultimi 4 anni e se le ore lavorate sono poche, allora l’indennità si abbasserà ulteriormente se si considera il tempo part-time.

indennità Inps
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Per i contratti a tempo part-time, al di sotto della soglia minima di retribuzione settimanale, la settimana contributiva può essere considerata per più giorni, in quanto le ore lavorate sotto contratto part-time sono inferiori rispetto ai contratti full-time. Questo comporta che la settimana contributiva possa essere pari o superiori a 10 giorni di lavoro part- time. È per questo motivo che chi ne fa richiesta deve avere almeno 13 settimane contributive negli ultimi 4 anni.

Per quanto riguarda la durata dell’indennità, invece, questa avverrà per la metà delle settimane contributive sempre prendendo come riferimento gli ultimi quattro anni. L’importo, infine, sarà sempre calcolato prendendo in considerazione il 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.