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Stop alla cessione dei crediti: cosa succede ai lavori già iniziati

Stop alla cessione di credito, cosa succede ai lavori già avviati
finanzamoney.it

Sono stati bloccati i fondi per la cessione di credito Eco, Sisma e Superbonus: che fine faranno i sostegni per i lavori già in corso.

Brutte notizie per chi nel 2023 ha intenzione di ristrutturare casa. Il Governo Meloni ha deciso di bloccare la cessione del credito destinato ai lavori edilizi per migliorare l’efficienza energetica. Negli sconti rientrano dunque i famosi Eco, Sisma e Superbonus che per molti anni hanno aiutato milioni di italiani nella riqualificazione di un’abitazione e nel miglioramento energetico. Per quanto riguarda il Sisma e l’Ecobonus, sarà possibile ricevere solamente la detrazione e non più la cessione di credito o sconto in fattura per le nuove domande. Questo sarà fattibile solamente attraverso la dichiarazione dei redditi. I lavori dovranno quindi essere pagati interamente e successivamente detratti. La percentuale dipende dal tipo di bonus e sarà ripartita in più anni. A rientrare nella nuova regola di detrazione del sisma ed eco bonus sono solamente i seguenti interventi:

  • recupero del patrimonio edilizio;
  • efficienza energetica;
  • adozione di misure antisismiche;
  • recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti;
  • installazione di impianti fotovoltaici;
  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici;
  • superamento ed eliminazione di barriere architettoniche.

Il motivo di tale scelta sarebbe una spesa diventato insostenibile per lo Stato: il ministro dell’Economia ci mostra i dati sui crediti di imposta hanno raggiunto un totale di 110 miliardi. Solamente per il Superbonus le spese a carico dello Stato sono state circa 72 miliardi. C’è però da sottolineare come il Pil del 2022 sia incrementato del ben 22% grazie Superbonus.

Coloro che hanno già avviato i lavori, potranno usufruire per questo 2023 della cessione dei crediti, ma questo vale solamente per chi è già in possesso della Cila, vediamo i dettagli e cosa spetta a chi ha già fatto richiesta per la cessione di credito nel 2022.

Cessione di credito 2023: potrà usufruirne solamente chi ha già avviato i lavori

Lo sconto e la cessione dei crediti, rimane valida solamente per chi è già in possesso della Cila, ed ha quindi già iniziato l’iter dei lavori. Per quanto riguarda il superbonus, verranno concesse le cessioni di credito e sconto in fattura per coloro che entro il 17 febbraio hanno presentato determinati documenti, vediamoli.

Stop alla cessione di credito, cosa succede ai lavori già avviati
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  • Per i lavori che riguardano i condomini, è necessario (oltre ad avere la Cila), deve essere già stata adottata la delibera assembleare con approvazione dell’esecuzione dei lavori;
  • per i lavori che non rientrano nella categoria condominiale, è sufficiente la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila).
  • per quanto riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici, è necessaria l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo.
  • Per gli altri interventi edilizi è necessario che entro il 17 febbraio, risulti presentata la richiesta del titolo abitativo. Nel caso non servisse tale titolo, i lavori devono essere già iniziati. Una cosa fondamentale è che sia già registrato un contratto di compravendita, non importa se questo sia definitivo o preliminare, in caso di acquisto di unità site fabbricati, che sono oggetti di restauro, ristrutturazione e risanamento conservativo.

Ricordiamo infine che, per quanto riguarda i lavori che per i nuovi lavori, sarà possibile ottenere la detrazione dei lavori nella dichiarazione dei redditi, sempre se questi rientrano nel Sisma ed Ecobonus.