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Whatsapp non è sicura, lo dice un concorrente molto importante

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Attacco forte da parte del creatore di Telegram Pavel Durov al suo competitor più diretto, proprietà del multimiliardario Zuckemberg.

Andando un po’ controcorrente con la situazione attuale, dove la Russia è attaccata e osteggiata su tutti i fronti, anche quello delle aziende straniere, Pavel Durov, fondatore dell’applicazione russa Telegram, considerata una delle più sicure al mondo grazie al suo codice criptato che permette di non avere sorprese di inserimenti di hacker o che qualcuno rubi dati sensibili, attacca fortemente il suo competitor Whatsapp.

Whatsapp come tutti sappiamo è l’app di messaggistica più usata al mondo, ora di proprietà di Mark Zuckemberg, fondatore di Facebook. e della sua azienda Meta.

Ma cosa dice Durov? Perché l’app Whatsapp dovrebbe essere poco sicura?

Le falle di Whatsapp che gli utenti non conoscono: ecco di cosa si tratta

Secondo Durov, “gli hacker potrebbero ottenere pieno accesso ai dati memorizzati sugli smartphone degli utenti Whatsapp. Ciò è possibile sfruttando una falla di sicurezza rivelata dalla stessa Whatsapp la scorsa settimana”.

Durov spiega che anche l’aggiornamento dell’app all’ultima versione non è risolutivo del tutto: “Un problema di sicurezza di WhatsApp esattamente come questo è stato scoperto nel 2018, poi un altro nel 2019 e un altro ancora nel 2020. E sì, nel 2017 prima ancora. Prima del 2016, WhatsApp non aveva affatto la crittografia”.

Praticamente quindi il creatore di Telegram afferma che Whatsapp, in parola povere, sia uno strumento di controllo di massa da ormai 13 anni: “E’ quasi certo che esista già una nuova falla di sicurezza, e tali problemi non sono casuali: sono piantati in backdroor. Se una backdoor viene scoperta e deve essere rimossa, ne viene aggiunta un’altra” continua il CEO di Telegram. E “non Importa se sei la persona più ricca della terra: se hai WhatsApp installato sul tuo telefono, tutti i tuoi dati da ogni app sul tuo dispositivo sono accessibili, come ha scoperto Jeff Bezos nel 2020. Ecco perché ho eliminato WhatsApp dal mio dispositivi anni fa. Averlo installato crea una porta per entrare nel tuo telefono”.

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L’invito è dunque quello di disinstallare immediatamente l’applicazione e di starne completamente alla larga. In effetti Meta è stata più volte accusata di utilizzare in modo poco consono i dati dei suoi utenti. Ma la situazione sarà realmente cosi grave come intende Durov? Questo per ora è qualcosa che rimane misterioso, ma che in futuro con l’aumento della tecnologia, anche diretti verso il metaverso, potremmo capire e comprendere quando può farci del bene, o del male.