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Verande e balconi, quando possono creare danni al condominio?

Balcone di casa
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Ecco nel 2023 quando è possibile costruire verande e balconi chiuse senza nuocere a nessuno: le regole da seguire e cosa bisogna fare per non creare problemi.

Conoscere le leggi che regolamentano vari aspetti della vita quotidiana è un dovere che ogni cittadino dovrebbe avere, soprattutto quando si tratta di questioni che diventano personali.

Ad esempio per quanto riguarda l’aggiunta sulla propria abitazione di verande e balconi, bisogna ovviamente seguire le leggi vigenti per non incorrere in pesanti sanzioni amministrative.

La differenza sostanziale sta ovviamente sul fatto se i balconi o le verande siano al chiuso oppure all’aperto, questo infatti va ad influire notevolmente sulla conformazione e la struttura dell’abitazione.

Ma in che modo tutto questo succede? Andiamo a delineare le differenze sostanziali che si prospettano in questi casi.

Verande e balconi: aperti o chiusi, la situazione cambia

In caso infatti avessimo la volontà di aggiungere una veranda o un balcone aperti, non ci sarebbe nessuna implicazione nel doverlo fare. Diversa è invece la situazione nel caso in cui volessimo aggiungerli chiusi.

In questo caso infatti la composizione della casa subirebbe delle modifiche, dato che bisognerebbe modificare proprio la planimetria dell’abitazione stessa, dunque in questi casi bisogna sempre e comunque chiedere il permesso al comune.

In questi casi infatti, non rispettando questo regolamento, si può incorrere in abuso edilizio, con multe da 5.164 a 51.645, nonché l’ordine che porterebbe alla demolizione della tettoia o della veranda.

L’unica maniera per cui è possibile creare una veranda chiusa in balcone, accettata come regolare, è costruendo una veranda semovente e trasparente. Queste infatti fanno parte dell’edilizia libera, non necessitando la costruzione di una struttura apposita e migliorando l’apporto di calore e il miglioramento dell’acustica.

Balcone chiuso
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Per quanto riguarda verande e balconi, i bonus a cui si può accedere sono vari, come ad esempio una riduzione del 50% sul prezzo finale grazie all’Ecobonus, dove appunto l’azienda alla quale viene commissionato il lavoro potrà poi riprendere ben il 50% dallo Stato grazie appunto al bonus.

O ancora il bonus mobili che già è attivo da svariato tempo, ma per cui la detrazione va a diminuire nel corso degli anni, infatti per il 2023 sarà di massimo 8000 euro di detrazione, mentre nel 2024 scenderà a 5000 e che può essere utilizzato anche nel caso di verande e balconi.