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Poste Italiane blocca l’acquisto del credito d’imposta: Superbonus a rischio

Poste Italiane sospende acquisto credito d’imposta Superbonus 110% – finanzamoney.it (Foto Adobe Stock)

Poste italiane sospende le richieste di acquisto del credito d’imposta per il Superbonus 110%.

In Poste non si accetteranno più nuove pratiche di acquisto del credito d’imposta, per il Superbonus 110% come per gli altri bonus edilizi.

La nota è stata diffusa sul sito web di Poste italiane. C’è chi parla di sospensione momentanea volta a modificare i servizi web rispetto alla nuova normativa, ma la realtà è ben diversa.

Le motivazioni del blocco alla cessione

La maggior parte degli istituti di credito che lo concedevano, ha bloccato la cessione del credito d’imposta proprio in questi giorni. La motivazione della decisione, come quella presa in poste italiane, sembra ben diversa rispetto a una mera ipotesi di modifica della procedura.
In particolare, si fa riferimento alle sentenze della corte di cassazione emesse il 28 ottobre del 2022.
In queste sentenze, gli ermellini hanno confermato l’assenza di motivi che impediscono il pignoramento del credito d’imposta al cessionario.
In caso si riscontri il minimo sospetto di frode sui lavori effettuati per usufruire di un qualsiasi bonus edilizia, la cessione del credito sarà pignorata, e a nulla potrà valere la buona fede del cessionario.
Per questi motivi, la sospensione dell’accettazione del credito d’imposta di Poste Italiane non è altro che il primo tassello dell’effetto domino provocato dalle sentenze de quo.

Le conseguenze sul Superbonus 110% e gli altri crediti d’imposta

Molte altre banche, come ad esempio banca Intesa, hanno sospeso di fatto la cessione del credito d’imposta. Questa situazione potrebbe comportare gravi danni per il Superbonus 110%, come per tutti gli altri bonus volti alla ristrutturazione degli immobili.
La situazione rischia di provocare una crisi del settore ulteriore rispetto alle speculazioni che ricadono sull’acquisizione della cessione del credito.
Alcune banche, infatti, accettano ancora la cessione del credito per usufruire del Superbonus, ma offrono in cambio una percentuale inferiore. Questa speculazione inizia a diventare insostenibile. Alcuni istituti di credito sono arrivati persino ad offrire l’acquisto della cessione del credito d’imposta all’85%, ma era già prassi consolidata quella di restituire il 102% accettando il 110% del credito d’imposta.

Le conseguenze per i privati

Poste italiane era uno degli ultimi cessionari rimasti, e chi ha deciso proprio in questi giorni di effettuare i lavori di efficientamento energetico del proprio immobile, potrebbe ritrovarsi senza la possibilità di ottenere la cessione del credito d’imposta.
Senza lo sconto in fattura, possibile solo per chi ottiene la cessione del credito d’imposta, il Superbonus 110% diventerà una misura per pochi.

Senza lo sconto in fattura derivante dal credito d’imposta non si potrà usufruire dello sconto in fattura – finanzamoney.it (Foto di Tumisu da Pixabay)

Ecco quindi quanto diventa importante che il nuovo governo intervenga sul punto, magari tutelando la buona fede del cessionario ovvero ponendo più attenzione ai meccanismi di accertamento delle frodi per i bonus edilizi.