Gennaio sarà il mese dell’aumento delle pensioni: si può festeggiare
Dal 1°Gennaio 2023 ci sarà un aumento delle pensioni di ben il 7,3%. Il Ministro Giorgetti ha firmato il Decreto che delibera l’aumento.
Un decreto che da speranza, che da forza, quello che sancisce il prossimo aumento delle pensioni a partire dal primo giorno dell’anno del 2023. Un aumento per combattere l’inflazione, per combattere la crisi.
Questo è il Decreto legge firmato dal Ministro dell’economia e delle finanze Giorgetti che riporta un bagliore di luce agli italiani.
Positiva anche la risposta dei Sindacati sull’accaduto, con in prima linea Carmelo Barbagallo, segretario di UIL, che accoglie con queste parole la decisione del Ministro: “protegge il potere d’acquisto delle pensioni dal morso dell’inflazione. Sono i temi centrali della piattaforma unitaria del Sindacato dei pensionati sui quali chiediamo risposte“.
Pensioni: il Governo valuta una serie di cambiamenti
Il Governo Meloni appena entrante sta valutando vari cambiamenti sociali legati a una serie di tematiche fondamentali, tra le quali anche le pensioni. Restano al momento in piedi l’Opzione Donna, ovvero il trattamento pensionistico per donne lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato il diritto entro il 31 Dicembre 2021 e l’Ape Sociale, trattamento richiesto da individui in difficoltà economica che vorrebbero andare in pensione al compimento dei 63 anni di età.
Ancora in bilico invece la Quota 102, inserita nella Legge di Bilancio 2022, che riguarda il pensionamento anticipato di lavoratori pubblici e privati che, se hanno fatto domanda entro il 31 Dicembre 2022, possono andare in pensione con 38 anni di contributi e un’età di almeno 64 anni. Questa potrebbe essere ristabilita per un altro anno, ma al momento non vi è alcuna certezza.
Quota41 e flat tax: cosa succederà?
Un punto interrogativo va sulla Legge di Stabilità che dovrà essere presentata nel 2023 per ciò che riguarda la riforma strutturale della previdenza pubblica in Italia. Purtroppo su questo argomento non vi sono ancora delle informazioni certe e probabilmente al momento non vi sarà nessun inserimento in questo contesto nella prossima legislatura.
Si parla in questo caso anche della proposta fatta dai sindacati CGIL, CISL, UIL per quanto riguarda la Quota 41 pura, la proposta di Legge depositata in Senato con l’obiettivo di sostituire la tanto contrastata Legge Fornero e di permettere a chiunque di ricevere la pensione avendo almeno 41 anni di contributi, senza limiti di età. Questo punto è stato supportato soprattutto dal leader di Lega Nord Matteo Salvini.
Altro punto preso in considerazione è quello sull’aliquota unica: questo cambiamento fiscale non è stato ancora del tutto approvato dalla maggioranza, ma comunque sarà messo in atto anche per riorganizzare l’innalzamento della flat tax da 65000€ attuali a 80000€ fino a portarlo all’obiettivo dei 100000€.