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Biglietto Atm a Milano, brutte notizie: aumento dal 2023, ecco il perché

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Il 2023 vedrà l’aumento del costo del biglietto Atm per la capitale della Lombardia. Vediamo il perché e come cambieranno le tariffe anche per gli abbonamenti.

Brutte notizie per chi usa i mezzi pubblici a Milano. Da gennaio 2023 il costo del biglietto vedrà un aumento di 0,20 centesimi, passando da 2 euro a 2,20 euro. I biglietti acquistati con la vecchia tariffa avranno comunque una validità di 60 giorni dalla data in cui entrerà in vigore tale aumento, ma qual è il motivo?

Per far fronte all’adeguamento Istat, l’aumento si avrà dal 9 gennaio 2023, ma vedrà coinvolti solo titoli di viaggio per singoli biglietti, titoli settimanali e occasionali.

Per quanto riguarda le altre tipologie di biglietto, invece, come il carnet da 10 corse, questo vedrà un aumento da 18 euro a 19,50 euro. Il biglietto giornaliero da 7 euro passerà a 7,60 euro, mentre il prezzo degli abbonamenti resterà lo stesso sia per gli abbonamenti urbani mensili sia per gli annuali. Il costo del biglietto valido 3 giorni, invece, avrà una variazione di costo di un euro, quindi invece di 12 euro, costerà 13 euro.

Tutti i biglietti acquistati precedentemente a tale variazione di costi, resteranno validi fino a 60 giorni partendo dal 9 gennaio 2023, quindi i precedenti titoli potranno essere utilizzati fino al 10 marzo 2023. Come spiegato anche da Arianna Censi, l’assessora alla Mobilità, «L’adozione di questo provvedimento ha comportato per il Comune un notevole sforzo per il reperimento di risorse straordinarie. Purtroppo la manovra tariffaria non è più rimandabile, soprattutto per il costante impegno economico profuso per la realizzazione di nuove linee metropolitane, a fronte del quale non interviene un adeguato incremento di risorse da parte dei trasferimenti regionali».

Biglietto Atm in aumento: vediamo il perché

Tali aumenti nei costi dei biglietti Atm, dipenderebbe quindi, anche dall’incremento delle linee metropolitane, ma non dipende solo da questo. Il provvedimento, inoltre, andrebbe ad entrare in essere conseguentemente agli adeguamenti all’inflazione stabiliti dalla regione Lombardia.

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La questione del trasporto pubblico e degli aumenti del costo del biglietto sono molto delicate. Ovviamente non trovano, come soluzioni, il favore di molti. L’assessora Censi a proposito di ciò ha aggiunto che «è assolutamente necessario rivedere la ripartizione del Fondo Nazione dei Trasporti perché non è equo e non sostiene, anzi penalizza, chi continua a fare investimenti sul miglioramento delle linee. Certamente non avremmo voluto procedere con l’adeguamento, ma al nostro appello non hanno risposto né la Regione Lombardia né il governo. Siamo coscienti delle difficoltà derivate dalla crisi economica e per questo abbiamo scelto di non caricare il sovrapprezzo derivato dall’aumento Istat sugli abbonamenti, così da tutelare chi sceglie quotidianamente i mezzi pubblici. Per il futuro chiediamo al nuovo ministro dei Trasporti che si possa riaprire subito un dibattito sulla riprogrammazione delle risorse in base ai chilometri di trasporto pubblico erogati».

Effettivamente, proprio nel momento in cui, si chiede a tutti i cittadini di evitare di prendere la propria automobile e si chiede di usare il trasporto pubblico anche per questioni legati alla crisi ambientale, si ha un aumento dei costi per i biglietti senza ripensare ad un programma per far fronte a problemi di bilancio che non verranno risolti in questo modo.