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Emicrania ed invalidità: ecco quando ne hai diritto

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L’emicrania o anche comunemente definita “mal di testa” è qualcosa da non sottovalutare assolutamente: ecco le sue tre forme e come ognuna agisce sulla persona. Possono portarti ad ottenere l’assegno di invalidità.

L’emicrania è certamente molto fastidiosa e rispetto alla sua diversa tipologia, può creare problemi anche molto gravi alla persona che ne soffre, soprattutto se è cronica.

Solitamente ne soffrono persone in età lavorativa tra i 25 ed i 50 anni, soprattutto le donne che spesso risentono della cosiddetta cefalea a grappolo: questa tipologia di cefalea è molto aggressiva e viene chiamata a grappoli (in inglese “cluster”) perché si ripete con più attacchi acuti durante la giornata nell’arco di lasso di tempo abbastanza lungo, solitamente tra una settimana ed un mese.

Bisogna comunque specificare che di cefalea a grappolo ne esistono ancora due tipologie: quella comune, di cui soffre la maggior parte dei pazienti affetti da questo mal di testa, la quale comprende appunto un periodo di attacchi che vanno da una settimana ad un mese con un minimo di 7 attacchi giornalieri localizzati; quella cronica invece ha un periodo più lungo di attacco, anche fino ad un anno, con minimo un attacco giornaliero.

Ma quali sono quelle tipologie di emicranie o cefalee che sono cosi forti da rendere difficile o impossibile eseguire le mansioni giornaliere e dunque necessitano di invalidità.

Emicranie e cefalee invalidanti: quali sono?

Per quanto riguarda le emicranie parliamo di tre tipologie che sono le più difficili da affrontare e che dunque danno il diritto di ottenere un indennità di invalidità dallo Stato: emicrania continua, di emicrania parossistica cronica e di emicrania cronica e ad alta frequenza.

Anche però alcune tipologie di cefalea sono molto dure da affrontare e anch’esse danno diritto a ricevere un’indennità: cefalea parossistica cronica che quotidianamente affligge chi ne soffre; cefalea nevralgiforme unilaterale che determina arrossamento degli occhi e frequente lacrimazione

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Anche per queste motivazioni la Camera dei Deputati sta decidendo se votare una proposta di legge “Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale A. C. 684 ed abb.”

Questo per mostrare quanto queste malattie possano essere seriamente invalidanti per coloro che ne soffrono e quanto possono essere parte della vita di questi individui, tanto da necessitare un aiuto concreto.