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Se ricevi del denaro dai parenti e non lo dichiari, potresti passare guai seri

Donare soldi o beni tra parenti: atto notarile

Per ricevere somme di denaro o beni dai propri genitori o parenti, esistono regole ben specifiche per non incorrere in problemi col fisco e terzi

Capita spesso di ricevere donazioni più o meno consistenti dai propri parenti e famigliari. Queste operazioni avvengono “alla luce del sole” ma raramente sono dichiarate. Se l’importo è di poco valore, non è richiesta infatti, nessuna dichiarazione specifica, peccato che se al contrario l’importo dovesse essere elevato la questione cambia: il denaro o il bene non dichiarato, potrebbe rappresentare un motivo di grave evasione secondo il fisco e se questo bene o denaro è legato anche a terzi, il problema si fa maggiore. Quindi come bisogna muoversi a tal proposito? e soprattutto, a cosa si va incontro?

Secondo le leggi attuali in merito alle donazioni, se si ricevono soldi o beni da genitori o parenti, è necessario dichiararlo al fisco esclusivamente se si tratta di somme o valore consistente. Detto ciò, possiamo affermare che per le somme di denaro irrilevanti, non è necessario attuare nessuna dichiarazione. Nel caso in cui, il valore sia elevato, dobbiamo muoverci scegliendo 2 strade:

  • scrittura privata: la dichiarazione apposita che attesta di aver ricevuto tale somma di denaro o bene dal parente o genitore in questione. Questo ha un grande valore legale e se la cifra non supera il limite consentito, non è necessario rivolgersi ad un notaio;
  • atto pubblico notarile: nel caso in cui, la somma di denaro o il bene, tratta un valore elevato, occorre documentare il trasferimento davanti ad un notaio, per mezzo di un atto pubblico. In questo caso è obbligatoria la presenza di due testimoni.

Ci sono infatti, dei costi specifici per le donazioni di grande valore: oltre al costo del notaio, se per esempio una donazione tra madre e figlio ha un valore di 1.500.000 euro, bisogna pagare un’imposta di 20.000 euro (4% su 500.000 euro) in quanto è prevista un’aliquota del 4% su donazioni tra coniugi, figli e genitori.

Donazioni ed eredità: il richio di dover restituire il denaro o il bene

Nel momento in cui, la donazione può incidere in qualche modo con l’eredità, è bene dichiarare le somme in modo che risulti tutto corretto e legale. Il bene o il denaro non dichiarato infatti, possono essere richiesti indietro da altri familiari nel momento in cui va a mancare la persona donante. I spettanti infatti, sono in diritto di appropriarsi dell’eredità del soggetto, attuando così la cosiddetta “impugnazione della donazione”.

Donare soldi o beni tra parenti: atto notarile, scrittura privata e impugnazione della donazione
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Un atto scritto da un notaio con mezzo di due testimoni può infatti evitare questo genere di problematiche. Per quanto riguarda la donazione di beni, infatti, il passaggio con atto notarile è obbligatorio.

Ricordiamo inoltre che, nel caso in cui si decide di donare modiche somme ad un parente, è importante specificarne la causale. Tale comportamento, seppur fatto in buona fede, può essere soggetto ad un controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il prestito o la donazione infatti – anche se tracciati per mezzo di bonifico – possono passare agli occhi del fisco come riciclaggio di denaro, operazioni illecite, o evasione fiscale.